La Nuova Sardegna

Cagliari

Chili di coca smerciati attraverso una pizzeria

Chili di coca smerciati attraverso una pizzeria

Traffico di droga Roma-Sardegna, i dettagli dell’indagine dei carabinieri

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04 marzo 2014
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CAGLIARI. Luca Virdis, assessore alla cultura del Comune di Gonnesa, avrebbe fatto parte del gruppo di Gonnesa che faceva arrivare la cocaina da Roma per poi smerciarla nella zona. Lo hanno spiegato i carabinieri durante la conferenza stampa in cui hanno illustrato i dettagli della maxi operazione antidroga che ha portato all’arresto di 49 persone.

In quattro mesi l'organizzazione avrebbe fatto arrivare parecchi chilogrammi di coca e a rifornirla sarebbe stato il gruppo romano Domizi-Duello.

L'assessore, titolare anche di un locale, avrebbe fatto parte dell'organizzazione ordinando e smerciando droga. Le accuse contestate sono per 41 persone associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e per le altre otto detenzione ai fini di spaccio.

Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, c'era una pizzeria al taglio di Gonnesa (Carbonia-Iglesias) al centro del traffico di droga che collegava la Sardegna al Lazio. Un traffico di cocaina che dalla capitale finiva nel Sulcis e di hascisc proveniente invece dal quartiere di Is Mirrionis a Cagliari.

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Proprio controllando l'attività della pizzeria gestita da Giancarlo Granella, l'indagine condotta dai carabinieri del comando provinciale di Cagliari, della compagnia di Carbonia, del gruppo di Ostia e del Ros, inizialmente per piccoli episodi di spaccio si è allargata, spostandosi sino a Roma e in particolare nel quartiere Casalotti, dove operava la gang con a capo Walter Domizi detto il “Gattino” che all'epoca era ai domiciliari e che aveva come braccio operativo, secondo gli inquirenti, il cognato Igino Duello.

Il contatto tra i sardi e i romani era tenuto da Luciano Fenu, trapiantato nella Capitale. L'organizzazione di Gonnesa, di cui faceva parte anche l'assessore Luca Virdis, ordinava le partite di cocaina che arrivavano nell'isola con l'aiuto inconsapevole di un camionista sardo. Chiedevano all'autotrasportatore di portare un pacco per un parente, consegnando addirittura anche lo scontrino del «regalo».

Si occupavano, invece, degli acquisti di hascisc a Cagliari, nel quartiere di Is Mirrionis, i fratelli Andrea Filippo e Stefano Basilio Mascia di Domusnovas (Carbonia-Iglesias).

L'indagine, avviata nel luglio 2012, che ha portato alla maxi operazione antidroga di oggi fra la Sardegna e il Lazio è stata facilitata anche dall'uso di sofisticate telecamere piazzate nella pizzeria di Gonnesa oltre che dalle intercettazioni telefoniche e ambientali.

I carabinieri hanno seguito in diretta gli acquisti delle partite di droga destinata al sud Sardegna riuscendo a individuate i fornitori di cocaina e hascisc, ma soprattutto sono riusciti a individuare le tre distinte organizzazioni criminali, una a Roma, una a Cagliari e una a Gonnesa che, in contatto tra loro, gestivano traffico e spaccio.

Nel corso delle indagini, secondo quanto accertato dagli inquirenti, sono stati fatti arrivare nel Sulcis-Iglesiente, 16 chilogrammi di cocaina inviati dal gruppo romano con un autotrasportatore di mobili e quattro chili di hascisc, invece, da Cagliari, trasportati in auto. Sempre durante i mesi di indagini i militari sono riusciti a intercettare e sequestrare oltre un chilo e mezzo di cocaina e un chilo e 200 grammi di hascisc, arrestando 12 persone, una delle quali per tentato omicidio, e denunciandone due.

Nel corso delle perquisizioni di questa mattina sono state arrestate altre cinque persone per detenzione e spaccio di stupefacenti: Sergio Carta, Fabio Caddeo, figlio dell'arrestato Antonello Caddeo, Mauro Borrielli, Paolo Pisano e Michele Cassisa. Sequestrati complessivamente 650 grammi di cocaina e un chili e 600 grammi di marijuana.

Soddisfatto del risultato dell'operazione il comandante provinciale dei carabinieri di Cagliari, Davide Angrisani: «Questa mattina hanno operato oltre 300 militari. I carabinieri partendo dal basso, dai piccoli spacciatori, sono riusciti ad individuare una lunga catena di collegamenti e di relazioni fra Sardegna e Lazio. Hanno agguantato il filo investigativo risalendo fino alla testa e arrivando a livello più alto».

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