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invasioni digitali

In 200 a San Sperate tra i murales e le pietre di Pinuccio Sciola

L'invasione digitale a San Sperate
L'invasione digitale a San Sperate

Gli hashtag "#SanSperate" e "#Sciola" sono stati tra i trend topic in Italia su twitter la mattina di sabato 2 maggio

03 maggio 2015
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SAN SPERATE. Oltre 200 "invasori" digitali hanno occupato San Sperate lo scorso sabato 2 maggio per un evento che in mattinata è stato anche tra i trending topics, argomenti di tendenza su Twitter, superando anche Expo2015. Quello svoltosi nel piccolo centro del Campidano, definito anche "paese museo", per a sua forte vocazione artistica e i suoi 400 murales, è stato uno dei 449 eventi del 2015 della manifestazione "Invasioni digitali", giunta alla terza edizione e che si propone la digitalizzazione della cultura dal basso, sfruttando i grandi social network (Twitter, Facebook, Instagram, etc).

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Obiettivo dell'iniziativa, rendere visibile in rete un territorio, un'opera o monumento, raccontare una storia, coinvolgere gli utenti di tutto il mondo. E, a giudicare dall'esito, la missione di San Sperate è riuscita: con 4000 mentions tra "#SanSperate" e "#Sciola" dell'ultimo mese che hanno toccato il picco tra le tendenze in Italia su twitter nella mattina del 2 maggio, posizionandosi tra gli argomenti più discussi, e centinaia di foto e gallery condivise in rete tra instagram e facebook, l'evento digitale di San Sperate è stato un successo.

Diversi i sostenitori virtuali che hanno seguito anche a distanza, tra l'Irlanda e il Regno Unito, grazie alla "SardinianConnection", un network digitale di sardi all'estero che promuove in rete l'isola. La mattinata si è svolta con un tour guidato tra i murales della cittadina, con sosta al Museo del Crudo per approfondire la storia artistica di San Sperate con gli intervalli musicali della Junior Arpe Ensamble della Scuola Civica di San Sperate e tappa finale nel Giardino Sonoro del maestro Pinuccio Sciola che ha incantato il suo pubblico con i suoi suoni dalla materia.

La scelta di San Sperate non è stata casuale visto che qui vive Pinuccio Sciola, il "padre" delle pietre sonore. Ed è stato proprio lui, nel giardino-museo che ospita una parte delle sue opere a ricordare che se oggi la rete è la porta aperta sul futuro, senza la pietra con i suoi composti (il silicio e tutti gli altri minerali) questo "viaggio" non sarebbe cominciato.

«Oggi la rete è strumento-chiave della comunicazione - ha sottolineato Pinuccio Sciola - oltre 30 mila anni fa questo ruolo essenziale per la crescita venne dai primi graffiti sulle pareti delle grotte-case dei nostri antenati».

Dalla materia che si fa suono e parla all'uomo come nelle pietre di Pinuccio Sciola, alle tecnologie in silicio più comuni dei nostri smartphone e tablet, fatte della stessa materia che, ora più che mai, comunicano al mondo. Divisi in tre gruppi e armati di ipad, smartphones e telecamere digitali, gli "invasori" hanno potuto ammirare e rilanciare sui diversi network le immagini dei murales, le grandi sculture e tutte le opere fanno di San Sperate un museo a cielo aperto. Hanno contribuito alla realizzazione dell'evento, l'Associazione Fentanas, la Scuola Civica di San Sperate, che in rete da tempo porta avanti il progetto di crowdfunding "Back to Bech", l'associazione Noarte e i sostenitori dell'iniziativa, Giulia Eremita e Giovanni Sedda per Invasioni Digitali, professionisti di web e turismo.

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