La Nuova Sardegna

Cagliari

Cagliari, dormono in strada e chiedono di partire: la protesta dei migranti continua

La protesta dei migranti (foto Mario Rosas)
La protesta dei migranti (foto Mario Rosas)

Minacciano lo sciopero della fame se non potranno andare in altre nazioni d'Europa dove si trovano i loro familiari

06 giugno 2015
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CAGLIARI. Seconda notte all'addiaccio per i migranti che hanno deciso di protestare davanti all'ingresso delle dogane nel porto di Cagliari. Gli stranieri, inizialmente oltre 80, si sono notevolmente ridotti di numero. Un gruppo ha trascorso la notte davanti ai cancelli, dormendo a terra, un'altra ha invece raggiunto piazza Matteotti scegliendo di dormine sulle panchine e comunque in un luogo più riparato.

La richiesta dei migranti, che minacciano lo sciopero della fame, rimane invariata. Vogliono abbandonare la Sardegna per raggiungere altri Paesi europei dove si trovano i familiari. Ma per i migranti è impossibile lasciare l'Isola con un traghetto o con un aereo. Sono sprovvisti di documenti e rifiutano di farsi fotosegnalare e prendere le impronte digitali. I profughi conoscono il regolamento di Dublino il quale prevede che il riconoscimento sia collegato alla richiesta d'asilo che di fatto li costringerebbe a rimanere in Italia, mentre i loro interessi e affetti sono altrove.

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La situazione è quindi in stallo e i migranti continuano a manifestare il loro dissenso. Una protesta che ieri si è allargata anche a Carbonia dove una cinquantina di migranti si sono piazzati davanti al Commissariato per chiedere di poter andare via dall'Isola. In serata il numero dei manifestanti era sceso a una decina, questa mattina davanti al Commissariato non c'è nessuno.

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