La Nuova Sardegna

Cagliari

Carbonia, dalla Cina per l'ossicombustione di Sotacarbo

Gianfranco Nurra
Carbonia, dalla Cina per l'ossicombustione di Sotacarbo

L'ambasciatore Li Ruiyu in visita al centro ricerche della Grande Miniera di Serbariu per vedere di persona una tecnologia che sta suscitando grande interesse in numerose aziende cinesi

08 luglio 2015
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CARBONIA. Incontro, al Centro Ricerche Sotacarbo della Grande Miniera di Serbariu tra la Sotacarbo e una delegazione diplomatica dell’Ambasciata della Repubblica Popolare della Cina in Italia guidata dall’ambasciatore Li Ruiyu. All’incontro hanno partecipato anche la Regione Sardegna, rappresentata dal vicepresidente della giunta e assessore alla Programmazione Raffaele Paci, e il Comune di Carbonia rappresentata dal sindaco Giuseppe Casti.

La visita dell’ambasciatore cinese nel Centro ricerche Sotacarbo segue gli incontri che negli ultimi mesi hanno visto la Sotacarbo avviare accordi di collaborazione con importanti istituzioni cinesi come la China Energy Research Society (Cers), l’Università di Scienza e tecnologia di Huazhong (Hust) e l’International Technology Transfer Network (Ittn).

“Il progetto Sotacarbo sull’Ossicombustione - ha spiegato l'ambasciatore - ha destato l’interesse di molte aziende in Cina. Alcune trattative sono in fase molto avanzata ed era mio dovere conoscere meglio questa realtà. Garantire l’accessibilità dei costi è il grande limite alla diffusione delle tecnologie. L’ossicombustione ha grandi potenzialità proprio perché appare molto competitiva” ha spiegato l’ambasciatore Li Ruiyu.

La Cina è e rimarrà sino al 2030 il più grande produttore e consumatore di carbone al mondo, attualmente è anche il primo Paese al mondo per emissioni di Co2 e ha necessità di trovare risposte adeguate, in grado di combinare l’esigenza di mantenere l’attuale tasso di sviluppo con quella di ridurre il problema ambientale. Il progetto al centro dell’incontro tra Sotacarbo e ambasciata cinese in Italia è la costruzione di un impianto pilota da 50 MWth con tecnologia ossi-combustione senza fiamma da realizzarsi nel Sulcis, oggetto dell’accordo tra Sotacarbo e Itea (società del gruppo Sofinter).

Il costo è stato stimato in 50 milioni di euro. Previsti 30 milioni di euro di finanziamento da parte italiana, così come stabilito nel Protocollo d’intesa sottoscritto da Regione Sardegna e Mise il 2 agosto 2013, e 20 milioni di euro da parte cinese, una volta scelto il partner industriale.

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