La Nuova Sardegna

Cagliari

Seulo, sindaci onorari i tre ultracentenari del paese

Gian Carlo Bulla
Da sinistra: Salvatorangelo Murgia, Antonio Boi e Vincenzo Murgia con la fascia tricolore
Da sinistra: Salvatorangelo Murgia, Antonio Boi e Vincenzo Murgia con la fascia tricolore

Il consiglio comunale ha conferito il titolo a Salvatorangelo Murgia, Antonia Boi e Vincenzo Murgia

12 luglio 2015
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SEULO. Il consiglio comunale di Seulo presieduto dal sindaco Enrico Salvatore Murgia ha conferito questa mattina il titolo di “sindaco onorario di Seulo“ a Salvatorangelo Murgia ( tziu Boriccu ) (nato il 10 maggio 1914 ),  Antonia Boi ( tzia Nennetta ) (nata il 24 febbraio1915 ) e Vincenzo Murgia ( Pissenti ‘e Fortuna ) (13 settembre 1914 concittadini ultracentenari, la memoria storica vivente.

Il paese della Barbagia di Seulo, sui quale ha puntato gli occhi Fort Worth, il capoluogo della contea di Terrant, nel Texas, fortemente interessato allo stile di vita dei suoi abitanti, (pare che siano state avviate le trattative per un gemellaggio) sta approntando tutte le carte per ottenere il riconoscimento di paese della longevità e la certificazione del primato mondiale.

A Seulo dal 1878 al 1914 sono nati 1172 bambini. Di essi diciotto hanno raggiunto e superato l’ambito traguardo del secolo di vita (la prima in assoluto è stata nel 1878 Isidora Moi), e 192 hanno superato i 90 anni. La più longeva è stata Solomea Locci, deceduta a 106 anni. Tzia Nennetta ( Antonia Boi ) detiene un vero è proprio record : è figlia e moglie di due ultracentenari. Il padre Francesco , infatti, ha raggiunto i 102 anni e il marito Espedito Murgia 100 e alcuni mesi.

Il prossimo anno, a Dio piacendo, raggiungeranno il traguardo Margherita Murgia (Ghitta) e Beatrice Ligas ( Bicedda).I tre ultracentenari , tutti autosufficienti e in buona salute, visibilmente soddisfatti per l’inaspettato riconoscimento, hanno ringraziato il sindaco Enrico Salvatore Murgia e il consiglio comunale.

A Seulo è in fase di attuazione il progetto “ per non perdere la memoria “ curato dall’antropologo Pino Ledda. Fin’ora, tra l’altro, sono stati ricostruiti gli alberi genealogici di tutti i residenti e degli emigrati.

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