Cagliari, centinaia in corteo per dire no alle servitù militari
Folta partecipazione alla manifestazione organizzata dalla Tavola sarda per la pace contro la mega esercitazione interforze che coinvolgerà pesantemente la Sardegna
CAGLIARI. Rivendicano il diritto di «vivere in una terra di pace e non di guerra» gli oltre 500 i pacifisti che stamane stanno manifestando a Cagliari contro la colossale Trident Juncture 2015, la più grande e scenografica esercitazione militare che la Nato abbia mai messo in scena dalla caduta del muro di Berlino a oggi. Un "Risiko" su scala naturale a cui parteciperanno le forze armate di 30 nazioni con l’impiego di migliaia di uomini e mezzi dislocati essenzialmente tra Spagna, Portogallo e Italia che metterà a disposizione il poligono di capo Teulada e la base aerea di Decimomannu.
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In città si è formato un corteo che continua a crescere e che sfila nella centralissima via Sonnino tra un mare di bandiere dei quattro mori, alternate a quelle della pace, di Emergency, del comitato Gettiamo le basi, degli indipendentisti di Sardigna nazione e i tanti movimenti che da sempre si battono contro le servitù militari.
Tanti anche i bambini che esibiscono cartelli con i quali chiedono lo stop ai giochi di guerra. Inoltre, dai megafoni è continuo il riferimento al carico di bombe prodotte in Sardegna che giovedì 20 ottobre 2015 sono state caricate su un aereo diretto in Arabia Saudita all’aeroporto civile di Cagliari a due passi dai voli di linea. Un episodio che ha sconcertato l’opinione pubblica scatenando un vespaio di polemiche
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