La Nuova Sardegna

Cagliari

Cagliari, maltrattamenti e stupri: la psicoterapia in aiuto delle donne

Angela Quaquero presidente dell'Ordine degli psicologi della Sardegna
Angela Quaquero presidente dell'Ordine degli psicologi della Sardegna

Al Ghetto tavola rotonda sulle violenze di genere per la Settimana del benessere psicologico: dal confronto fra le diverse scuole di psicologia e psicoterapia attive in Sardegna emergono le possibilità di sostenere la vittima e di accompagnarla nel recupero della sua vita

04 novembre 2015
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CAGLIARI. In aiuto delle donne vittime di violenza per sanare un dolore che lacera l'anima, ancor più del corpo; ricostruire una identità, spesso offuscata da anni di soprusi, violenze fisiche e psichiche; recuperare il senso della vita, della fiducia negli altri: la psicoterapia può offrire strumenti indispensabili per assolvere a un compito non facile, perchè quando si interviene, spesso, è già troppo avanzata "la sofferenza". Questo il tema, difficile, doloroso non solo per chi subisce, al centro dell'incontro, al Ghetto di Cagliari, su "Violenza di genere e psicoterapia", voluto dall'Ordine degli Psicologi della Sardegna, nell'ambito delle iniziative della "Settimana del Benessere Psicologico" in corso in tutta la provincia, dal 2 all'8 novembre 2015.

Il dibattito, intenso, e fortemente partecipato, per la delicatezza e le implicanze della materia, per la prima volta in Sardegna ha visto il confronto attivo fra esponenti delle diverse scuole di specializzazione in psicoterapia operanti nell'isola.

"Si sono confrontati approcci clinici diversi - ha sottolineato Angela Quaquero, presidente dell'Ordine degli psicologi della Sardegna - su come affrontare clinicamente in terapia la violenza di genere. E' emersa una convergenza di fondo per una maggiore attenzione verso gli aspetti della relazione, in cui si sono verificati i fenomeni di violenza, e verso la persona". Innumerevoli i riferimenti alla casistica, purtroppo puntellata di troppi drammi, e alle esperienze realizzate nell'attività professionale dalle partecipanti alla tavola rotonda, quali Silvia Sidoni del Formist, Scuola Superiore di Psicoterapia Bionomica; Claudia Marras, della F.I.G. Federazione Italiana Gestalt; Emanuela Mancosu, della Scuola Romana di Terapia Familiare; Francesca Casano, dell'Istituto Tolman e Cecilia Volpi, A.T.C.Associazione Italiana di terapia Cognitiva.

Sullo sfondo, la difficoltà, a volte impossibilità per le donne di denunciare le violenze subite, ma addirittura di "riconoscerle" come tali, soprattutto quando sono più di natura psicologica che fisica. Per troppo tempo intorno a una relazione "violenta" si è stesa, e ancora oggi accade, una coltre di "silenzio-assenso", fatto di infinite sfumature di paura, incredulità, vergogna, sudditanza al maschio violento, ma anche alla famiglia e/o alla cerchia di amicizie, che troppo spesso, ancora, "colpevolizzano" la donna, che divene vittima due volte, con conseguenze incalcolabili sulla propria salute psichica e fisica.

Sono passati quasi 50 anni, come è stato ricordato, dalla vicenda di Franca Viola, la ragazza siciliana di soli 17 anni, che nel lontano 1966 rifiutò il cosiddetto "matrimonio riparatore", dopo il rapimento e lo stupro. Ci fu un' eco straordinaria, non solo nel nostro Paese, ma ci vollero altri 30 anni per trasformare lo stupro da reato "contro la morale", a reato "contro la persona". Ed è tutt'ora difficile denunciare le violenze subite, affrontare il lungo e doloroso iter che ne consegue.

"Abbiamo di fronte situazioni drammatiche - ha sottolineato Angela Quaquero - e i dati ci dicono che sono in costante aumento le donne vittime di violenza: la Sardegna è allineata in questo alla media nazionale. Constatiamo che c'è anche un aumento diffuso di domanda psicoterapia, e quando si interviene per tempo con mezzi adeguati si possono "sanare" molte ferite".

Alla tavola rotonda è stata però sottolineata la necessità di un potenziamento dei servizi pubblici, sui quali si riversa una domanda crescente di supporto psicoterapico, che non sono in grado di assolvere, anche per la progressiva diminuizione degli psicoterapeuti attivi nel settore pubblico.

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