La Nuova Sardegna

Cagliari

Carloforte, entro marzo 2016 l'apertura della Casa della salute

Simone Repetto
La casa della salute in via Parodo
La casa della salute in via Parodo

Nell'aula del consiglio comunale l'incontro tra i dirigenti dell'Asl 7 con gli amministratori e gli operatori sanitari

19 dicembre 2015
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CARLOFORTE. Si sono chiusi nell'isola di San Pietro gli incontri consultivi sulle quattro nuove strutture sanitarie chiamate “Casa della salute” nel territorio di competenza dell'Asl 7, ovvero Giba, Fluminimaggiore, Sant'Antioco e Carloforte.

Nell'aula consigliare, i dirigenti dell'Asl hanno incontrato gli amministratori comunali, le professionalità mediche locali e operanti nelle associazioni, per informare sullo stato dei lavori riguardanti la casa della salute carlofortina, realizzata nei vecchi locali di viale Parodo. Lavori che sono in via di ultimazione, con i collaudi da effettuare e, secondo quanto annunciato dal commissario straordinario Antonio Onnis, apertura prevista entro marzo, con arredi acquistati grazie a fondi anticipati dall'Asl (in attesa dei trasferimenti regionali).

I locali ristrutturati e rimodulati del presidio sanitario esistente, essenzialmente sono quelli a pian terreno, con un nuovo accesso ricavato in mezzo al piazzale esterno. Ma tutti si chiedono quali servizi verranno attivati all'interno dei locali rinnovati, considerata la progressiva eliminazione e riduzione di varie prestazioni importanti (dalle specialistiche a quelle più comuni), avvenuta nel corso degli ultimi anni a Carloforte. Su questo punto, Onnis ha manifestato aperture.

“Intendiamo ascoltare i bisogni della comunità per raccordare le varie necessità e lavorare insieme ad un progetto comune e condiviso – ha detto – in modo da rispondere il più possibile alle esigenze che i vari interlocutori a cui chiediamo collaborazione faranno emergere”. Insomma, porte aperte e dialogo a tutto tondo, a partire dai medici di medicina generale, che temono di perdere la possibilità di visitare nei loro studi privati.

“Rassicuro i medici che continueranno ad operare nei loro ambulatori, salvo chiedere una collaborazione per essere presenti e fare rete alla Casa della salute”, ha specificato Onnis. Aggiungendo che, compatibilmente alle risorse, alle economie che verranno realizzate (evitando sprechi ed inefficienze) ed alle disponibilità, potrebbero prevedersi (anche una volta la settimana) visite specialistiche (dalla cardiologia all'oculistica all'ecografia), escludendo tuttavia la riattivazione di una macchina radiologica (prima presente ed assai utile per gli abitanti di un'isola minore), per puntare sulla telemedicina.

Le parole d'ordine, nell'attivazione dei servizi sanitari, saranno progressività, valutazione delle concrete esigenze, collaborazione continua con i medici locali e fornitura nel presidio di prestazioni primarie (tipo gestione dei codici bianchi e verdi), in modo da evitare l'intasamento ospedaliero.

Da questo dialogo diffuso ed auspicato dai vertici Asl, potrà dipendere anche lo spostamento all'interno dei locali della struttura rinnovata di attività quali il pronto soccorso o la dialisi, mentre molto si punterà (elemento comune alle altre case della salute) sull'ambulatorio infermieristico, che dovrebbe vedere la collaborazione tra medici di medicina generale e specialisti, allo scopo di svolgere al meglio servizi quali terapia iniettiva, medicazione di lesioni cutanee, rimozione di punti di sutura, gestione di cateteri vescicali, accessi venosi, rilievo parametri vitali e sviluppo delle pratiche infermieristiche.

Vista la situazione pregressa ed attuale assai deficitaria, i buoni auspici sono stati raccolti con fiducia e scetticismo, al tempo stesso, sia dal neo vicesindaco Attilio Borghero che da medici che hanno preso la parola, da anni impegnati a denunciare i numerosi disservizi che caratterizzano il sistema sanitario carlofortino e che, si spera, possano gradualmente essere risolti con l'avvio delle nuove funzionalità e la collaborazione diffusa. Simone Repetto

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