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Cagliari

A Cagliari la detenuta più anziana d'Italia: ha 82 anni

A Cagliari la detenuta più anziana d'Italia: ha 82 anni

Stefania Malu ha una lunga storia giudiziaria legata a reati in materia di droga, il primo nel 1962, l'ultimo nel 2014. Le sue condizioni di salute, però, non sono più compatibili con la vita in carcere: l'appello di Maria Grazia Caligaris

24 dicembre 2015
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CAGLIARI. Ha 82 anni e trascorrerà Natale e Santo Stefano in cella, nel carcere di Uta (Cagliari), la detenuta più anziana d’Italia. A Stefania Malu, arrestata nel settembre 2014 per detenzione di cocaina ed eroina ai fini di spaccio, assieme al figlio non autusufficiente, poi deceduto, è stata respinta l’istanza che aveva presentato per ottenere gli arresti domiciliari. La sua situazione è stata segnalata dall’associazione «Socialismo Diritti e Riforme», impegnata nella tutela dei detenuti.

«La donna ha recentemente manifestato problemi respiratori e cardiologici», riferisce la presidente Maria Grazia Caligaris, che suggerisce per lei il ricovero in una residenza sanitaria. «In particolare, nelle ultime settimane è apparsa depressa e confusa. Durante i colloqui ha manifestato mancanza di memoria e una viva preoccupazione per la sua salute. Le sue condizioni sono costantemente monitorate dai medici, ma non lasciano indifferenti le agenti della polizia penitenziaria, che mostrano nei suoi riguardi una particolare attenzione».

Stefania Malu ha una lunga storia giudiziaria legata a reati in materia di droga: era stata arrestata per la prima volta per spaccio già nel 1962. Nel 2009 aveva ottenuto il differimento della pena per gravi condizioni di salute, ma poi nel giugno 2012 era tornata in carcere, per scontare una pena residua di circa 4 anni e due mesi, quando le sue condizioni di salute erano risultate compatibili con la detenzione.

Il suo caso di detenuta anziana era anche stato portato in parlamento nel settembre 2010 da un’interrogazione di sei esponenti del Pd, quando Malu era reclusa nel vecchio carcere di Buoncammino e per lei l’associazione Sdr si era già mobilitata. Poi Malu era tornata a casa anche per poter accudire il figlio non autosufficiente, ma un anno fa è stata sorpresa, assieme ad altre tre persone, nel suo appartamento alla periferia di Cagliari con decine di dosi di droga.

«Si tratta di una persona con una storia personale e familiare non certo esemplare», afferma Caligaris, «ma vederla in una cella della casa circondariale in condizioni di sofferenza non può lasciare indifferenti, anche perchè l’età avanzata e la depressione senile limitano le attività trattamentali e il recupero sociale. Forse un ricovero in una residenza sanitaria potrebbe ridurre i disagi, consentendo all’anziana una condizione più idonea ai suoi problemi e più dignitosa».

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