La Nuova Sardegna

Cagliari

Sinnai, fucile-trappola per la selvaggina: un ranger rischia di essere colpito

Luciano Onnis
Il fucile nascosto nella vegetazione
Il fucile nascosto nella vegetazione

Un agente del corpo forestale durante una battuta contro la caccia di frodo ha urtato una funicella collegata a un tubo-fucile che non ha sparato solo per un malfunzionamento. Il bracconiere è stato arrestato

18 marzo 2016
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CAGLIARI. Una nuova operazione del Corpo Forestale ha portato all’arresto di un presunto bracconiere, responsabile di porto e detenzioni di arma clandestina del tipo ‘tubo fucile’. Ma la pattuglia di ranger ha rischiato di essere colpita da una scarica di pallettoni sparati dall’arma artigianale azionata da un meccanismo azionato da una lenza. Fortunatamente il fucile tubo si è inceppato e il colpo non è partito.

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È accaduto la scorsa notte agli agenti della stazione forestale di Sinnai appostati in servizio di prevenzione lungo un sentiero del parco della pineta: durante il controllo un agente ha urtato il meccanismo costituito da un’arma artigianale collegata a una lenza tesa in prossimità di una piazzuola dove erano state sparse mandorle per attirare la selvaggina. La trappola è fatta per scattare al minimo contatto: solo per la fortuita circostanza del malfunzionamento del congegno il fucile non ha sparato.

Lo stratagemma è particolarmente pericoloso anche per le persone poiché il congegno micidiale era piazzato in un sentiero all’interno della pineta di Sinnai frequentato ogni giorno da centinaia di escursionisti.

Dopo l'incidente mancato i forestali si sono appostati nel sentiero e all’alba hanno bloccato l’uomo che stava innescando di nuovo la micidiale arma. Si tratta di Felice Cuccus, operaio di 63 anni di Settimo San Pietro, pluripregiudicato in fatto di possesso di armi clandestine e caccia di frodo. Su disposizione del magistrato di turno Liliana Ledda, é stato arrestato e condotto nel carcere di Uta a disposizione dell’autorità giudiziaria per interrogatorio di garanzia.

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L’operazione si inquadra nell’attività di contrasto del fenomeno della caccia di frodo, ed in particolare del gravissimo fenomeno di impiego di strumenti micidiali ancora in uso soprattutto nel Sarrabus, con gravissimo pericolo per chiunque, compresi eventuali ignari gitanti, si trovi a passare in questi luoghi o come nel caso specifico, in cui è stata messa a repentaglio la sicurezza degli agenti forestali impegnati nell’operazione.

Il comandante regionale del Corpo Forestale,Gavino Diana, ed il direttore del Servizio provinciale di Cagliari,Giuseppe Delogu, hanno sottolineato “il senso del dovere e l’alta professionalità del personale del Corpo forestale”.

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