La Nuova Sardegna

Cagliari

Pale eoliche abusive a Nurri sequestrate dagli agenti forestali: due indagati

Luciano Onnis
L'impianto sotto sequestro
L'impianto sotto sequestro

Un imprenditore di Forlì e un geometra di Teti sono accusati di aver aggirato le procedure regolari per chiedere l'autorizzazione, scopo finale: percepire i cospicui incentivi ventennali della Regione per i produttori di energia da fonti rinnovabili

10 giugno 2016
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NURRI. I parchi eolici in Sardegna ancora nel mirino dei giudici. Due mastodontici aerogeneratori costruiti abusivamente, secondo la magistratura, in territorio di Nurri, sono stati posti sotto sequestro su ordinanza del Gip del tribunale di Cagliari Lucia Perra, a cui aveva chiesto il provvedimento il pubblico ministero Emanuele Secci.

Ad eseguire l'ordinanza sono stati gli uomini del Nucleo investigativo provinciale di Cagliari del Corpo Forestale e della stazione di Isili. Due le persone indagate, ritenute responsabili dei reati di violazioni edilizie e di falso. Sono Paolo Valzania, 41 anni, di Forlì, imprenditore nel settore della produzione di energia eolica, e Fernando Porcu, 54 anni, geometra libero professionista di Teti, in provincia di Nuoro. Quest'ultimo ha subito una condanna dal tribunale di Oristano per una vicenda di appalti truccati quando era a capo dell'ufficio tecnico del Comune di Boroneddu.

In questa storia di pale eoliche costruite abusivamente risulta essere progettista e direttore dei lavori, eseguiti con autorizzazioni ottenute, secondo la magistratura, in maniera truffaldina. Avrebbe infatti – secondo quanto accertato dagli investigatori della Forestale e ritenuto veritiero dal pubblico ministero e dal gip – ottenuto le prescritte autorizzazioni mediante la produzioni di documenti e certificazioni false, al fine di evitare iter istruttori complessi (come la conferenza dei servizi) che avrebbero probabilmente determinato un diniego dell'autorizzazione a realizzare i due impianti eolici nel territorio di Nurri, uno in località “Funtana su coloru” e l'altro a “Pranu Massala”.

Con l'aggiramento della conferenza di servizi, era stata attivata una procedura semplificata che dopo venti giorni dalla presentazione della richiesta aveva ottenuto il via libera dai competenti uffici comunali. I ranger del Nucleo investigativo hanno anche accertato che il diritto di superficie da parte dei proprietari dei terreni dove realizzare gli aerogeneratori, era stato ottenuto da Fernando Porcu apponendo firme false ai contratti.

Il business messo in atto consisteva nel fatto che, una volta ottenute le autorizzazioni, gli impianti eolici venivano poi ceduti chiavi in mano a gruppi finanziari non sardi (in tal caso la Valzania srl), che usufruiscono dei cospicui incentivi ventennali previsti per la produzione in Sardegna di energia elettrica da fonte eolica.

L'indagine di magistratura e Corpo forestale è ancora alle prime fasi e da parte di Procura e investigatori si stanno vagliando gli impianti già costruiti e in fase di realizzazione in tutto il territorio regionale.

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