La Nuova Sardegna

Cagliari

Strage di Nizza, marito e moglie cagliaritani: "Eravamo a 50 metri dal camion"

Rosalia Italiano e Sergio Cavoli (foto Mario Rosas)
Rosalia Italiano e Sergio Cavoli (foto Mario Rosas)

Una coppia al rientro dalla Provenza racconta di quei momenti di terrore. "Abbiamo pensato ai nostri bambini, uno di loro prima di partire ci aveva detto: non andate in Francia, lì c'è l'Isis"

15 luglio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Hanno visto la morte in faccia. Il camion della strage era a cinquanta metri da loro nella Promenade di Nizza. Ma Sergio Cavoli, militare della Finanza, 44 anni, originario di Palermo ma residente ad Assemini , da 25 anni in Sardegna, e la moglie Rosalia Italiano, originaria di Monastir, insegnante, si sono rifugiati nello sgabuzzino di un casinò per sfuggire alla morte.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:cagliari:cronaca:1.13822205:Video:https://video.gelocal.it/lanuovasardegna/locale/strage-di-nizza-il-ritorno-a-casa-di-marito-e-moglie-cagliaritani/58988/59272]]

Sono sbarcati in serata all'aeroporto di Cagliari Elmas con il volo diretto da Nizza. Sani e salvi. E con le lacrime agli occhi hanno riabbracciato i figli, di cinque e otto anni. «Mia moglie - racconta Sergio - si è fatta male nella fuga. Ma per fortuna niente di grave. Il camion era a cinquanta metri da noi, sentivamo urla e spari. All'inizio pensavamo fosse un ubriaco che aveva perso il controllo del mezzo. Ma poi ho capito che c'era qualcosa di più. Nello sgabuzzino del casinò eravamo una decina di persone. Poi siamo andati sino al commissariato».

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:cagliari:cronaca:1.13822030:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.13822030:1653446463/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

I bambini, rimasti in Sardegna, avevano avuto quasi una premonizione. «Prima di partire - confessa il papà - ci hanno detto 'non andate in Francia perché lì c'è l'Isis'». Quella di Sergio e Rosalia era una vacanza di tre giorni.

«Abbiamo partecipato la sera alla parata - ricostruisce la moglie - sembrava tutto tranquillo. Poi improvvisamente è cambiato tutto».

Tanta paura. «Sì - conferma Sergio - tanta paura di non tornare più. Il nostro primo pensiero è andato ai bambini: abbiamo subito mandato un messaggio per tranquillizzarli». Occhi rossi per la commozione e tanti abbracci fortissimi ai piccoli. Poi finalmente si ritorna a casa.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:cagliari:cronaca:1.13822026:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.13822026:1653446464/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

In Primo Piano
La mappa

Sardegna 15esima tra le regioni per reddito imponibile, Cagliari la città “più ricca”

Le nostre iniziative