La Nuova Sardegna

Cagliari

Giornata della Psicologia: recitare, per curare le ferite dell'anima

Sabrina Zedda
Giornata della Psicologia: recitare, per curare le ferite dell'anima

Alla Vetreria di Pirri il primo Festival del teatro psico-sociale organizzato dall'Ordine degli psicologi della Sardegna in occasione della manifestazione promossa dall'Ordine nazionale

11 ottobre 2016
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CAGLIARI. Tutti sul palcoscenico per intrattenere il pubblico, certo, ma più di tutto per curare le ferite dell’anima. E’ così, con una giornata fitta di spettacoli messi in scena da compagnie amatoriali composte da persone con un disagio mentale che, ieri, l’Ordine regionale degli psicologi ha celebrato la prima Giornata della psicologia.

Promosso in tutta Italia dall’Ordine nazionale della categoria, in Sardegna l’evento, ribattezzato "1° Festival del teatro psico-sociale", ha puntato tutto sul teatro, facendo a meno di convegni o dibattiti, molto più scontati in queste occasioni. Negli spazi della Vetreria di Pirri si sono messi in gioco il Gruppo Teatro Albéschida di Carbonia, con “Il sogno di Edipo”, per la regia di Giampietro Orrù, seguiti, nel pomeriggio, dalla Spinal cord company (composta dai pazienti dell’Unità spinale della Asl 8) con “Processo all’uomo”, per la regia di Marta Proietti Orzella, e, a fine serata, dall’associazione teatrale Amenoché protagonista della piéce “Andare a teatro” di Karl Valentin, per la regia di Anna Lussu. Spettacoli che, nonostante sotto i riflettori ci fossero attori non professionisti, hanno saputo catturare gli spettatori.

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«In Sardegna ci sono ormai tanti posti dove per curare il disagio mentale ci si avvale del teatro –spiega con una punta d’orgoglio Angela Quaquero, presidentessa dell’Ordine regionale degli psicologi - Abbiamo puntato su questo per mostrarne l’importante forza terapeutica». Una forza che deriva dalla catarsi, spiega ancora Angela Quaquero, la capacità del pubblico, ma certamente anche degli attori-pazienti, di identificarsi con la storia e i suoi protagonisti. Insomma, il teatro come balsamo per il cuore e per l’anima. Soprattutto di questi tempi, quando il disagio mentale sembra più diffuso che in passato. «Questo è dovuto al fatto che le reti sociali che hanno supportato la persona fino al Dopoguerra si sono sgretolate - afferma la presidentessa dell’Ordine degli psicologi - Ci si rifugia dove si può, ma fondamentalmente si è molto soli».

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La soluzione? Per Angela Quaquero potrebbe essere quella di lavorare nei quartieri, nella costruzione di progetti comuni dove le diverse potenzialità (circoli culturali, associazioni sportive, parrocchie) possano essere valorizzate in un’ottica di benessere dei cittadini. Il ricavato della giornata di ieri sarà interamente devoluto alle vittime del terremoto nel Centro –Italia del 24 agosto 2016.

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