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Cagliari

Dolianova, comunità La Collina senza soldi: i ragazzi rischiano il carcere

Don Ettore Cannavera
Don Ettore Cannavera

L'appello di don Ettore Cannavera perché la Regione versi le somme stanziate con la legge finanziaria

28 dicembre 2016
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CAGLIARI. «Sto perdendo gli operatori perché dalla Regione da nove mesi non arrivano i soldi: i ragazzi torneranno in carcere». È l'appello disperato di don Ettore Cannavera, fondatore e anima della comunità La Collina a Serdiana, la struttura che offre ospitalità ai ragazzi sino ai 25 anni, come misura alternativa alla detenzione.

«Questa comunità è nata 22 anni fa - ha spiegato il sacerdote - con finanziamenti regionali, ed è andata bene a tutti. Che cosa facciamo? C'è un ragazzo da noi che lavora, si è fidanzato. Da gennaio lo rimandiamo in carcere?». La situazione, tradotta in numeri, è questa: «La comunità - sintetizza don Cannavera - aveva sette operatori e ora, siccome non ci sono più gli stipendi, ne ha solo due. Attualmente sono rimasti quattro ospiti. Ma la comunità ha già detto no a tante richieste. E qualche ragazzo ha già dovuto lasciare La Collina. È assurdo: un giovane qui costa trenta euro al giorno perché vive del suo lavoro». Quanto serve? Duecentomila euro.

I fondi erano stati stanziati da marzo nella Finanziaria. «Ieri - ha precisato don Ettore - è arrivata dalla Regione una comunicazione: i soldi arriveranno. Sì, ma quando? Noi non lo sappiamo». Non soltanto attività di recupero, la comunità è diventata anche centro culturale e polo di aggregazione per il territorio: è casa editrice e redazione di una rivista.

«Siamo contro le carceri minorili - ha sottolineato il sacerdote - noi dobbiamo dare altre risposte, non si educa senza libertà. Da noi sono arrivati 72 ragazzi, 12 condannati per omicidio. In 160 sono venuti per i permessi premio». Conclusione: «Io non voglio mollare - ha affermato - vogliamo solo fare opera di sensibilizzazione perché vogliamo andare avanti».

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