La Nuova Sardegna

Cagliari

Dalle miniere di Iglesias il gas per studiare la materia oscura dell'universo

Lucia Votano direttrice dei laboratori del Gran Sasso
Lucia Votano direttrice dei laboratori del Gran Sasso

Fisici, chimici e ingegneri dell'università di Cagliari presentano il progetto "Aria", la parte "sarda" dell'esperimento in corso nei laboratori del Gran Sasso

16 giugno 2017
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Alcuni ricercatori dell’Università di Cagliari hanno illustrato in questi giorni il progetto “ARIA” ai partecipanti alla riunione semestrale della collaborazione “DarkSide”, il team impegnato nell’esperimento che si svolge nei laboratori del Gran Sasso che punta alla scoperta ed alla osservazione della Materia Oscura, attualmente in fase di crescita (da un rivelatore di 50 chilogrammi si passerà ad un rivelatore di 20 tonnellate, 400 volte più grande).

L’importante riunione, di livello mondiale, si conclude oggi 16 giugno in un albergo di Pula. All'esperimento “DarkSide” è legato il progetto “ARIA” - finanziato con un importante contributo della Regione Sardegna - dedicato alla realizzazione di un impianto di distillazione criogenica, il cui elemento centrale è una colonna di distillazione unica nel suo genere.

Nello sviluppo del progetto è impegnato un gruppo di ricercatori dell'Università di Cagliari (del Dipartimento di Fisica, coordinati dal professor Alberto Devoto e del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Chimica e dei Materiali, coordinati dai professori Michele Mascia, Simonetta Palmas e Annalisa Vacca) e della Sezione di Cagliari dell'I.N.F.N. (Istituto nazionale di fisica nucleare).

Partecipano attivamente al progetto anche studenti dei corsi di laurea e dei dottorati di ricerca dell'ateneo, per i quali rappresenta una preziosa occasione di confronto con la comunità scientifica mondiale. L'impianto è in corso di realizzazione all’interno della miniera di Seruci della CarboSulcis, e sarà utile non solo per la produzione di Argon dedicato prevalentemente a scopi scientifici, ma sarà in grado di produrre con altissima efficienza anche altri gas. Esso infatti potrà produrre isotopi pesanti dell'azoto, del carbonio e dell'ossigeno che presentano crescente interesse come traccianti in campo della diagnostica medica ed il cui uso - su scala mondiale - presenta un incremento medio annuo del 10%.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative