La Nuova Sardegna

Cagliari

Villasalto in festa: il "suo" monsignor Gigi Melis festeggia 50 anni di sacerdozio

Alessandro Bulla
Monsignor Gigi Melis
Monsignor Gigi Melis

Il sacerdote ha ricordato l'infanzia poverissima: "Ho chiesto all'Arcivescovo di poter tornare qui, volevo in qualche modo sdebitarmi con questa generosa comunità"

09 luglio 2017
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VILLASALTO. “Don Francesco Alba, il 18 agosto del 1949, il giorno della sua prima santa messa a Villasalto, suo paese d’origine, mentre gli facevo gli auguri, mi predisse che sarei diventato sacerdote. “Pottasa una facci de predi”.

Lo ha raccontato durante i festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario della ordinazione sacerdotale monsignor Luigi Melis, il parroco di Villasalto. Don Gigi (così preferisce essere chiamato) figlio secondogenito di Antonio, un contadino e di Petromilla Lussu, è nato a Villasalto il 17 gennaio 1940.

”La mia era una famiglia poverissima e numerosa che non era in condizioni di poter pagare la retta in seminario - riferisce monsignor Gigi -. Nel 1953, l’allora parroco di Villasalto, don Arialdo Cossu, si adoperò per farmi prendere dai “Giuseppini d’Asti” (gli oblati di San Giuseppe), dove sono rimasto tre anni. Poi ho frequentato il seminario di Dolianova dal 1956 al 1959 e quello pontificio di Cuglieri fino al 1967. Sono stato ordinato sacerdote insieme ad altri 7 diaconi nella cattedrale di Cagliari il 29 giugno del 1967 dall’arcivescovo monsignor Paolo Botto. Mi è rimasta impressa nella memoria la frase con la quale il vescovo iniziò l’omelia. “Nel cielo di Cagliari oggi si accendono 8 stelle”. Tre di essi,poi, hanno fatto scelte diverse e si sono spretati.

Monsignor Melis durante i cinquant’anni di sacerdozio è stato trasferito 8 volte. In qualsiasi parrocchia è stato è riuscito a farsi voler bene ed apprezzare per le sue doti umane, per la sua disponibilità e per lo spirito di servizio. Il 3 ottobre 1967 ha ricevuto il primo incarico (vice parroco a Quartucciu), poi a seguire dal 2 agosto 1968 vice parroco di Silius, dal 1970 al 1975, parroco di Silius, dal 1975 al 1976 vice parroco di Assemini. Successivamente monsignor Melis è stato parroco di Suelli (dal 12-06-1976 al 10-08-1986), Furtei (dal 06-09-1986 al 14-10-1992), Villasor (dal 14-10-1992 al 18-10-2001), Domusdemaria (dal 19-10-2001 al 23-09-2002), Nurri (dal 29-09-2002 al 25-11-2012), Villasalto (dal 02-2012).

Don Gigi è stato nominato monsignore il 23 maggio 2016 dall’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio in occasione del centenario della consacrazione da parte di monsignor Francesco Rossi (23 maggio 1916) della chiesa parrocchiale di san Raffaele Arcangelo.

“Ho chiesto al vescovo di trasferirmi a Villasalto, il mio paese di origine - per sdebitarmi con i miei paesani che tanto hanno fatto per me soprattutto quando ero in seminario. Mi sento gratificato. Mi ritengo un sacerdote felice”.

Durante l’omelia della santa messa del cinquantesimo anniversario della consacrazione sacerdotale che ha concelebrato insieme ai sacerdoti della vicaria di San Nicolò Gerrei e di alcuni paesi della Trexenta (una quindicina in tutto), monsignor Melis ha fatto un breve sunto della sua vita che ha sempre improntato alla rettitudine e agli insegnamenti del vangelo avendo un occhio di riguardo per tutti e in modo particolare per le persone più bisognose, i poveri, gli anziani, gli ammalati .

Ha ricordato con dovizia di particolari l’ infanzia, contrassegnata da sacrifici e rinunce, (”ho calzato per la prima volta - ha rimarcato - un paio di scarpe quando avevo tredici anni”), gli anni del seminario. E la gioia che ha provato quando è stato consacrato sacerdote. Alla messa di ringraziamento, cantata dal coro polifonico san Michele Arcangelo di Villasalto diretto dal maestro Andrea Pilloni, tra gli altri hanno partecipato le sorelle Piera, Mariuccia, Ottavia e i fratelli Gino e Domenico, il sindaco di Villasalto Paolo Maxia, e oltre ai villasaltesi decine di persone provenienti dai paesi dove “don Gigi” è stato parroco.

Al termine della celebrazione il festeggiato ha offerto a tutti i presenti una cena fredda che è stata preparata dai soci della pro loco.

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