La Nuova Sardegna

Cagliari

Cagliari, picchiò il fratello fino a ucciderlo: in carcere per scontare la condanna

Luciano Onnis
Gli investigatori portano via la salma dalla casa di via Eleonora d'Arborea
Gli investigatori portano via la salma dalla casa di via Eleonora d'Arborea

Confermati in Cassazione i dieci anni più tre di libertà vigilata: oggi 11 luglio per Enrico Pani si sono aperte le porte dell'istituto di Uta

11 luglio 2017
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CAGLIARI. Dopo quasi nove anni dai fatti, la “giustizia” ha presentato il conto a Enrico Pani, 64 anni, disoccupato cagliaritano che nel dicembre del 2008 aveva ucciso il fratello Giancarlo per una casa ereditata da entrambi che la vittima non voleva vendere e dividere così il ricavato con il congiunto, diventato poi il suo assassino.

Questo pomeriggio 11 luglio i carabinieri della squadra catturandi del nucleo investigativo del comando provinciale di Cagliari hanno rintracciato e arrestato Enrico Pani in attuazione dell’ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dall’ufficio esecuzioni penali della procura della repubblica presso il tribunale di Cagliari. Deve scontare una pena di 10 anni di reclusione e 3 di libertà provvisoria. Espletate le formalità di rito, è stato rinchiuso nella carcere circondariale di Uta.

Era il 10 febbraio del 2008 quando in appartamento di via Eleonora D’Arborea era stato trovato il cadavere, seminudo e completamente tumefatto, di Giancarlo Pani, di 53 anni. La morte risaliva a due/tre giorni prima. A scoprire il cadavere era stato il fratello maggiore Enrico, su cui si concentrarono quasi subito i sospetti. Dalle indagini era emerso che nell’ultimo anno aveva fatto forti pressioni sul fratello Giancarlo per vendere l’appartamento di via Eleonora D’Arborea dove appunto Giancarlo viveva.

Le ricerche confermarono il rancore fra i due fratelli, che Enrico invece negava. Asseriva anzi che andava perfettamente d’accordo col familiare. Vari sono stati i tentativi di depistaggio messi in opera dall’assassino, che ha sempre negato tra l'latro di aver contattato telefonicamente il fratello tre giorni prima del rinvenimento del cadavere, mentre dai tabulati telefonici emergeva che quella era stata l'ultima conversazione telefonica effettuata da Giancarlo Pani.

Le indagini, condotte dal Nucleo investigativo del comando provinciale carabinieri di Cagliari, il 20 gennaio 2010 portarono alla denuncia in stato di libertà di Enrico Pani. Il gip aveva rinviato a giudizio il presunto omicida, che veniva condannato nel 2015 in primo grado con rito abbreviato, nel 2016 in secondo grado, con conferma della sentenza di condanna l’altro ieri da parte della Cassazione.

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