La Nuova Sardegna

Cagliari

I segreti della memoria, nuove frontiere di cura: nella ricerca anche l'ateneo di Cagliari

I segreti della memoria, nuove frontiere di cura: nella ricerca anche l'ateneo di Cagliari

Nel team di studiosi guidato dall'Istituto italiano di tecnologia c'è il gruppo di Maria Antonietta De Luca docente di Farmacologia

21 luglio 2017
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. C'è anche un gruppo di ricercatori dell'Ateneo di Cagliari nel team che ha svelato i meccanismi alla base della memoria a lungo termine e del cosiddetto multitasking della mente. Protagonista il gruppo guidato da Francesco Papaleo dell'Istituto italiano di Tecnologia (IIT), in collaborazione con le Università dell'Insubria, di Padova e di Cagliari: lo studio è stato pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry.

Lo studio apre la strada ad applicazioni nel campo della medicina personalizzata e nel trattamento di schizofrenia e sindrome da stress post-traumatico. La scoperta riguarda una variazione genetica presente nel 25% della popolazione che determina le nostre capacità di memorizzazione a lungo termine o di svolgere più compiti contemporaneamente.

Secondo lo studio, essere in grado di ricordare in modo efficiente il passato e l'abilità di compiere con successo più operazioni contemporaneamente non possono convivere negli stessi soggetti per ragioni legate alla genetica. I ricercatori IIT, che vede Diego Scheggia come primo autore, hanno scoperto che l'efficienza nel multitasking è regolata su base genetica dal gene chiamato COMT e che una variazione di questo gene, riscontrabile circa nel 25% della popolazione, potrebbe portare ad una sua iperattività con conseguente diminuzione della capacità di multitasking.

Viceversa, questa stessa variazione genica aumenta le facoltà di memorizzazione a lungo termine. Un contributo decisivo per l'esito della ricerca è stato fornito dal gruppo dell'Università di Cagliari guidato dalla prof.ssa Maria Antonietta De Luca, docente di Farmacologia, che attraverso la microdialisi cerebrale ha misurato la trasmissione dopaminergica nella corteccia prefrontale, che è alla base di emozioni, attenzione e apprendimento e sembra essere finemente regolata anche dal gene COMT.

«Questa scoperta - sottolineano i ricercatori - ci permetterà di distinguere su base genetica individui con diverse abilità cognitive in modo da poterli trattare in maniera più adeguata e personalizzata in caso di patologie legate a questi aspetti»

In Primo Piano
Disagi

Alghero, tre passeggeri lasciati a terra per overbooking da Aeroitalia

di Massimo Sechi

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

Le nostre iniziative