La Nuova Sardegna

Cagliari

Maltrattamenti all'Aias, la super testimone racconta l'inferno dei pazienti

Il centro Aias di Decimomannu finito nella bufera
Il centro Aias di Decimomannu finito nella bufera

Al processo parla Anna Paola Tuveri, dalla cui denuncia è nata l'inchiesta della Procura che vede sul banco degli imputati Vittorio Randazzo, direttore amministrativo dell'associazione, e Sandra Murgia, responsabile del centro di Decimomannu

15 settembre 2017
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CAGLIAR. «I pazienti venivano presi a parolacce, strattonati e a schiaffi. Ero arrivata da 15 giorni e ho deciso di fare l'esposto». Anna Paola Tuveri, l'operatrice socio-sanitaria dell'Aias dalla cui denuncia è scattata l'indagine della Procura, per oltre tre ore ha raccontato davanti al giudice del Tribunale Giorgio Altieri, tutti i presunti maltrattamenti che avvenivano al centro di Decimomannu.

«Le violenze erano un'abitudine», ha detto al processo che vede imputato Vittorio Randazzo, direttore amministrativo dell'associazione, e Sandra Murgia, responsabile del centro, accusati dal pm Liliana Ledda di omissioni d'atti d'ufficio in relazione ai maltrattamenti contestati a vari operatori sanitari della struttura.

«Non c'era dignità per i pazienti - ha aggiunto - era una cosa assurda. Per loro tutti quei comportamenti erano normali. Quando li sollevavano dai letti per alzarli venivano presi a urla e parolacce, molti operatori usavano un linguaggio scurrile e aggressivo. E quando i pazienti, molti psichiatrici, andavano in agitazione davano loro schiaffi».

Dalla denuncia di Anna Paola Tuveri, chiamata oggi 15 settembre sul banco dei testimoni dal pm Ledda, era così nata l'indagine ribattezzata «Mistreatment», avviata nel 2014 dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Cagliari e dai carabinieri del Nas. Terminate le indagini, con intercettazioni e telecamere nascoste, erano scattate 14 misure cautelari di sospensione per sei mesi dell'esercizio del pubblico servizio agli operatori sanitari coinvolti, molti dei quali sono stati già condannati. Hanno invece scelto il dibattimento per i vertici della struttura e dell'associazione.

Anna Paola Tuveri ha ricordato gli episodi a cui ha assistito (come il pestaggio di un paziente) e accusato poi l'Aias di averla bersagliata con un provvedimento disciplinare. «Mi hanno sospeso per sei giorni - ha raccontato - sarei stata inadempiente rispetto al contratto Aias per non aver avvisato i responsabili di quanto accadeva: io li ho avvisati, ma all'Aias non si mette nulla per iscritto. Questo è il metodo. Io ho avvisato e pure fatto la denuncia dopo 15 giorni. Quelli che c'erano vent'anni e vedevano tutto che hanno fatto?».

L'interrogatorio della super-testimone non è finito, proseguirà a gennaio con il controesame del pool di difensori guidato dall'avvocato Leonardo Filippi e dai legali dell'Aias, chiamata in causa come responsabile civile.

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