La Nuova Sardegna

Cagliari

Carbonia, morì 12 ore dopo il parto: due medici a processo

A seguito degli esami disposti dalla Procura emersero sulla corretta conduzione del travaglio

09 ottobre 2017
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CAGLIARI. Per la morte di Stefania Corrias, la mamma quarantenne di Villamassargia scomparsa nel gennaio 2015 dopo il parto, la Gup del Tribunale di Cagliari, Gabriella Muscas, ha disposto il rinvio a giudizio di un medico dell'ospedale Sirai di Carbonia e di un altro dirigente del nosocomio sulcitano, mentre un terzo imputato ha ottenuto il rito abbreviato.

La ginecologa Paola Curridori, accusata di omicidio colposo, sarà processata assieme al direttore sanitario Sandro Caria davanti a uno dei giudici della seconda sezione penale, il primario Giuseppe Santeufemia, invece, ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato. Direttore sanitario e primario devono rispondere solo di omessa denuncia. La donna era morta dodici ore dopo il parto per un arresto cardiaco e uno shock emorragico.

Dopo le indagini il sostituto procuratore Gilberto Ganassi aveva sollecitato il rinvio a giudizio per tutti e tre i sanitari a seguito degli esiti dell'autopsia e dell'esame delle cartelle cliniche acquisite dalla Procura. Dall'inchiesta è emerso che era stata la ginecologa Corridori a scegliere la modalità del parto con induzione farmacologica del travaglio.

Secondo l'accusa, ci sarebbe una relazione con il manifestarsi della forte emorragia che ha causato il decesso. L'intervento chirurgico non sarebbe stato tempestivo. La ginecola è difesa dagli avvocati Rita Dedola e Francesco Marongiu, Santeufemia da Claudio Vivarelli e Caria da Gianfranco Trullu. Gli avvocati Massimiliano Ravenna e Antonella Gioi, invece, assistono le parti offese

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