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Cagliari, "Io non rischio": campagna nazionale per sapere che fare in caso di alluvione

Cagliari, "Io non rischio": campagna nazionale per sapere che fare in caso di alluvione

L'iniziativa della Protezione civile, in Sardegna è stata centrata non su terremoti e maremoti ma sulle catastrofi naturali che si sono abbattute sull'isola

14 ottobre 2017
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CAGLIARI. Per terremoto e maremoto ci sono dei pannelli illustrativi, ma in Sardegna lo sforzo dei volontari della Protezione civile, in occasione della campagna nazionale "Io non rischio", si è concentrata soprattutto sulle alluvioni: tanti i morti ed i danni in Gallura, Oristanese, Ogliastra e Campidano.

A Cagliari, nella cittadella della prevenzione allestita da nove associazioni e una cinquantina di volontari nella parte pedonale del corso Vittorio Emanuele, l'impostazione è stata anche questa: ricordare il passato per non sbagliare nel futuro. Una bella e 'tragicà esposizione dei disastri: da quello del 1889 a Quartu e Quartucciu con grandine, chicchi pesanti anche mezzo chilo, 500 case distrutte e 25 morti. Sino al 2008, nubifragio di Capoterra con quattro morti. Si chiama «linea del tempo» ed è allestita per ricordare. Per pensare e non farsi trovare impreparati ci sono le istruzioni impartite dai volontari-comunicatori della Protezione civile.

«Con molta attenzione ai bambini - raccontano Ersilia Cossu, Psicologi per i popoli Sardegna, psicologi dell'emergenza e assistenza umanitaria e Luca Raffo, Vab (Vigilanza antincendi boschivi) - perché loro sono il futuro e sono capaci di sensibilizzare gli adulti». A disposizione dei più piccoli una specie di gioco dell'oca con un percorso per sfuggire ai pericoli di una casa che crolla o che viene inondata dall'acqua.

Le regole? Se se c'è l'allerta alluvione - spiegano gli esperti - vietato dormire nei piani seminterrati, e se è necessario spostarsi, prima di mettersi in auto è fondamentale valutare bene il percorso. Magari verificando che la scuola dei propri figli sia informata dell'allerta in corso.

Un altro gioco si chiama Corri al tetto: anche in questo caso una serie di istruzioni per per capire in pochi secondi cosa fare quando l'emergenza fa paura. Ma ci sono, in forma schematica, anche le indicazioni per gli adulti.

Al taglio del nastro di questa mattina 14 ottobre, con il collo avvolto da una sciarpina gialla con la scritta "Io non rischio", c'erano tra gli altri il sindaco di Quartu, Stefano Delunas, e Claudia Medda, in rappresentanza della giunta di Cagliari.

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