La Nuova Sardegna

Cagliari

Apicoltori in rivolta: mercoledì 13 dicembre la prima manifestazione regionale

Gian Carlo Bulla
Apicoltori in rivolta: mercoledì 13 dicembre la prima manifestazione regionale

Raduno a Cagliari per sollecitare la Regione a rivedere una normativa che penalizza soprattutto i giovani

11 dicembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Manifestazione di protesta mercoledì 13 dicembre a Cagliari degli apicoltori, la prima in assoluto della categoria che si tiene nel territorio regionale, organizzata dall’Associazione produttori apistici della Sardegna. I professionisti dell’alveare, “apiaresos o abieris” scenderanno in piazza con gli indumenti da lavoro, tute bianche e gialle, maschere di tante fogge e affumicatori accesi, quelli usati per calmare le api durante le visite, e manifesteranno a partire dalle dieci sotto i portici del consiglio regionale di via Roma.

La categoria sta attraversando un momento molto difficile. “Da ormai dieci anni- sottolinea l’apicoltore Giuseppe Bellosi, componente del comitato regionale apicoltori sardi- il cambiamento climatico, caratterizzato da stagioni particolarmente siccitose, ha drasticamente ridotto le produzioni anche in apicoltura. Ormai, in pratica, si produce meno della metà del miele che si produceva quando le precipitazioni erano normali”.

Sul settore inoltre, grava, come su tutta l’agricoltura della Sardegna, il flagello della parassitosi arrivata principalmente da altri Paesi non europei. “Gli spostamenti di merci consentiti dal commercio globalizzato - afferma Bellosi- ha introdotto parassiti vegetali e animali di ogni genere. L’apicoltura sarda è stata danneggiata prima dal “Psilla lerp” e poi dal “Thaumastocoris Peregrinus”, due parassiti che hanno devastato le piante di eucalyptus dai cui fiori si produceva il 50% del miele sardo”.

Gli apicoltori, tra le rivendicazioni, chiedono l’applicazione della legge 19 del 2015 sull’apicoltura e l’istituzione della commissione apistica regionale. “Tra le priorità- dichiara Bellosi- anche la modifica al PSR Sardegna 2014-2020 (primo insediamento in agricoltura) che secondo un’assurda norma nazionale prevede per la concessione dei finanziamenti il possesso di almeno 341 alveari, troppi per un giovane che deve iniziare. La regione Sardegna deve ridurre il numero e modificare la norma così come ha già fatto la regione Campania”.

Gli apicoltori chiedono inoltre la riduzione degli ettari per i nuovi insediamenti rurali apistici e per le ristrutturazioni dei laboratori; ritengono, infatti,che un ettaro sia più che sufficiente (a bozza del nuovo piano territoriale, invece, ne prevede 5). Gli apicoltori sostengono che la siccità ha colpito tutti e che pertanto anche la loro categoria deve ricevere un adeguato sostegno.

“Con i nostri alveari- spiega Bellosi- operiamo in tutta l’isola. Con l’impollinazione effettuata dalle nostre api contribuiamo alla fecondazione dei fiori e all’incremento delle produzioni di frutta, foraggere e sementi.” Gli apicoltori chiediamo che i politici tengano in considerazione anche il loro comparto che, sostengono, ha un elevato valore economico.

In Primo Piano
Turismo

In Sardegna un tesoretto di 25 milioni dall’imposta di soggiorno: in testa c’è Olbia

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative