La Nuova Sardegna

Cagliari

Marea di giovani agricoltori con Coldiretti: vogliamo vivere di agricoltura

Gian Carlo Bulla
La manifestazione di Coldiretti a Cagliari (foto Alessandro Bulla)
La manifestazione di Coldiretti a Cagliari (foto Alessandro Bulla)

Oggetto della protesta il programma di sviluppo rurale: la graduatoria del bando ancora non c'è e se non si amplia il progetto restano esclusi due terzi dei partecipanti

21 febbraio 2018
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CAGLIARI. “ La Sardegna senza giovani non ha futuro. Ci avete promesso un’opportunità, l’avete trasformata in incubo”. Lo hanno ribadito questa mattina 21 febbraio a Cagliari i giovani, provenienti da tutte le zone della Sardegna, che hanno partecipato alla manifestazione indetta dalla coldiretti per sollecitare la predisposizione della graduatoria definitiva, l’assegnazione dei finanziamenti previsti dall’ultimo bando del programma regionale di sviluppo rurale (riservato ai giovani) e per incrementare le risorse. Quelle disponibili, infatti, appena 40 milioni di euro, sono del tutto insufficienti per finanziare le 2.985 domande presentate.

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”Sono stati illusi con tante promesse - afferma Angelo Cabigliera, presidente regionale dei giovani coldiretti-. Hanno parlato di un bando nuovo a misura di agricoltore, semplice, veloce. Hanno detto che avrebbero dato risposta a tutti ed in tempi brevissimi (90 giorni) e che il bando sarebbe stato riaperto ripetutamente. Hanno chiesto di aprire una partita iva, iscriversi all’Inps, avere dei contratti di affitto e chiedere le autorizzazioni e concessioni edilizie (che ormai, dopo quasi un anno, stanno andando in scadenza). Oggi però si scopre, come del resto coldiretti ha sempre detto, che le domande finanziabili sono solo 883, meno di un terzo”.

”Come sempre non ci sottraiamo al confronto - dichiara Efisio Perra, presidente della Coldiretti di Cagliari- E’ necessario trovare soluzioni e dare risposte ai 2102 giovani che si sono già insediati e che quindi hanno già investito denari. Il programma di sviluppo rurale pertanto deve essere assolutamente rimodulato. La regione deve formulare una proposta, funzionale ad una strategia di sviluppo dell’agricoltura, da sottoporre alla condivisione del partenariato”.

I giovani delusi hanno espresso la loro rabbia. “La classe politica ci sta costringendo a preparare le valigie e ad emigrare- hanno detto-. Senza l’agricoltura la Sardegna muore e i giovani vanno via. Avete distrutto i nostri progetti. Li dovremo realizzare lontano dalla nostra terra”.

Da piazza del Carmine è partito un corteo colorato di giallo, preceduto da 5 trattori, formato da circa millecinquecento persone. La manifestazione è stata disertata dai politici di tutti gli schieramenti.

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Tra i partecipanti con la fascia tricolore i sindaci di Guamaggiore (Nello Cappai), Guasila (Paola Casula), Barrali (Fausto Piga) di Villasor (Massimo Pinna), Decimoputzu (Alessandro Scano), il presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana (nonchè sindaco di Bortigiadas) e il direttore Umberto Oppus, ex sindaco di Mandas. Hanno tutti espresso solidarietà e condivisione delle rivendicazioni manifestate dai giovani, decine dei quali, simbolicamente avevano la valigia.

Tutti coloro che hanno partecipato al bando sono stati costretti ad affrontare spese non indifferenti, che sono pesate sulle famiglie. “Sto spettando con ansia il finanziamento, dice Antonio Satta, 24 anni, di Buddusò. Ho impiantato una fungaia che intendo ampliare.”

“Troppa burocrazia e molto menefreghismo- dicono all’unisono Raffaele Serra, 72 anni di Pimentel viticoltore e cerealicoltore e Giampiero Laconi 59 anni di Suelli allevatore.- Siamo qui per dare un sostegno ai giovani. Vogliamo che i nostri figli proseguano le nostre attività che noi abbiamo ereditato dai nostri genitori”.

“Bisogna puntare sull’agricoltura per far crescere la Sardegna, sostengono Omar Barranca 17 anni di Borore e Manuel Ardu 18 anni di Gonnostramatza 18 anni entrambi studenti dell’istituto agrario di Oristano”. Qualcuno non potendo partecipare perché impegnato nel lavoro si è fatto rappresentare da un familiare. E’ il caso di Giuseppe Lai, 22 anni di Villagrande Strisaili che ha delegato la sorella maggiore Loredana Lai 27 anni.

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“Senza l’agricoltura la Sardegna muore, afferma Patrizio Deidda 28 anni di Armungia, diploma di perito agrario e laurea in biotecnologia all’università di Oristano, che intende rilevare l’azienda di famiglia che produce vacche da macello”. Gian Carlo Bulla

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