La Nuova Sardegna

Cagliari

Muravera, trentamila persone alla sagra degli agrumi

Muravera, trentamila persone alla sagra degli agrumi

Alla sfilata hanno partecipato cinquanta gruppi folkloristici in rappresentanza di tutte le regioni storiche della Sardegna

08 aprile 2018
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MURAVERA. Trentamila persone hanno assistito questa mattina, domenica 8 aprile, alla sfilata della quarantaseiesima edizione della sagra degli agrumi, l’appuntamento più atteso della kermesse del paese del Sarrabus. “Sa festa ‘e s’arangiu” ideata nei primi anni sessanta del secolo scorso per reclamizzare il prodotto di nicchia dell’agricoltura del territorio, che continua ad essere di gran lunga il migliore in assoluto, e per far conoscere Muravera e il Sarrabus, una delle zone più suggestive dal punto di vista ambientale dell’isola, è diventata soprattutto negli ultimi due decenni uno degli appuntamenti più importanti della primavera dell’isola.

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La tradizionale e multicolore sfilata, animata dalla musica degli strumenti caratteristici della tradizione sarda, preceduta dalla banda musicale Giuseppe Verdi di Muravera e conclusa dai trombettieri e tamburini della Sartiglia di Oristano si è snodata tra due ali di folla lungo tutta la via Roma, la strada commerciale del paese del Sarrabus che si è vestito a festa per dare il benvenuto ed accogliere degnamente e con grande senso di ospitalità i numerosi visitatori.

Alla sfilata hanno partecipato cinquanta gruppi folkloristici in rappresentanza di tutte le regioni storiche della Sardegna, dalla Gallura al Campidano di Cagliari, dall’Anglona al Sarrabus Gerrei, dal Montacuto al Sulcis Iglesiente, dalla Nurra e Sassarese al Parteolla, dal Meilogu alla Trexenta, dalla Barbagia di Nuoro alla Marmilal, dal Marghine all’ Ogliastra., oltre cento cavalieri ed amazzoni. Complessivamente circa duemila figuranti. Applauditissime le sei maschere tipiche del carnevale dell’isola, Su Bundhu di Orani,Sos Thurpos di Orotelli, Bois fui Janna Morti di Escalaplano, Merdules e Boes di Ottana, Mamutzones di Samugheo, Mamuthones e Issohadore di Mamoiada, che hanno rappresentato gli antichi rituali che hanno origine nella notte dei tempi, e le sette etnotraccas, veri e propri musei itineranti, che hanno proposto antichi spaccati della vita agro pastorale, artigianale e produttiva del territorio.

La giuria ha assegnato il trofeo ”Maist’è traccas 2018” alla etnotraccas “Pischendi in foxi”( pescando nella foce del fiume) allestita dall’associazione culturale “Sa Bertula” di Muravera. Una menzione speciale è stata attribuita alla etnotraccas “Sa faidura e s’assehiu dei sohallusu e de is pittiohlus” (la realizzazione e l’aggiustamento dei campanacci) proposta dall’associazione “Bidd’e Putzi giovani grandi eventi”. (gian carlo bulla)

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