La Nuova Sardegna

Cagliari

Sant'Efisio si racconta: dalla Siria alla peste per diventare il Santo dei sardi

Sant'Efisio si racconta: dalla Siria alla peste per diventare il Santo dei sardi

Fino al 30 settembre 2018 la mostra multimediale al Museo Archeologico che per l'occasione esibisce pezzi archeologici mai esposti prima

13 aprile 2018
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CAGLIARI. Sant'Efisio, uomo, soldato e martire, entra al Museo Archeologico nazionale della Sardegna e racconta la sua storia, dall'epoca romana alla contemporaneità. Sarà allestita dal 14 aprile al 30 settembre la mostra: «Efisio. Martirizzato dai romani, santificato dai cristiani, venerato dai contemporanei».

Con il suo storytelling il Santo che liberò Cagliari dalla peste accompagna i visitatori lungo uno scenografico percorso espositivo tra pannelli, scatti fotografici di Luigi Corda, disegni grafici, videoarte, suoni e suggestioni. Un viaggio inedito che parte dalla Karales romana, a pochi giorni dall'uscita del santo guerriero, il primo maggio, con la festa candidata all'Unesco, con la sua coloratissima processione di traccas e costumi da tutta la Sardegna da Cagliari a Nora e ritorno, luogo del martirio, in un connubio tra fede e folklore. Una mostra archeologica e antropologica che dalla romanità riconduce ai giorni nostri. L'esposizione ripercorre le vicende di un soldato romano che dalla Siria giunge in Sardegna e da soldato diviene martire.

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«Occasione straordinaria per il museo di illustrare i beni archeologici nel nuovo allestimento, dove gli elementi che compongono la mostra dialogano e interagiscono con le opere di epoca romana e fino al tardo medioevo - ha detto Roberto Concas, direttore del Museo Archeologico - per la prima volta saranno esposti i bassorilievi bizantini dell'isola di San Macario a Pula». E domani 14 aprile si avrà un'anteprima dell'uscita del santo che nella sua portantina sarà condotto da piazza Arsenale alle sale del Museo accompagnato dalle launeddas di Luigi Lai.

«La storia di Sant'Efisio forte di una devozione fortemente radicata attraversa i segni della testimonianza di epoca romana, un pò trascurata, per giungere fino a oggi», ha detto Giovanna Damiani, direttrice del Polo museale della Sardegna. Nel percorso di Efisio viene riproposta Sa Ramadura, con il pavimento ricoperto di fiori. «Clou della mostra è la stanza dove la preziosa scultura settecentesca dell'artista Lonis viene posta di fronte alle statue marmoree simboli del potere», conclude Concas.

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