La Nuova Sardegna

Cagliari

La svolta, l'ex Alcoa riparte a giugno: coinvolte imprese isolane

Silvia Sanna
 Lo stabilimento dell’ex Alcoa, ora Sider Alloys Italia, a Portovesme
Lo stabilimento dell’ex Alcoa, ora Sider Alloys Italia, a Portovesme

L'impegno del nuovo proprietario svizzero Sider Alloys al vertice al Ministero dello Sviluppo economico

05 maggio 2018
4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Le luci si riaccenderanno a giugno e a battezzare la ripartenza dell'ex Alcoa di Portovesme ci saranno anche lavoratori sardi. È questa la garanzia data dal nuovo proprietario alla Regione: Sider Alloys, il gruppo svizzero che a febbraio ha rilevato la fabbrica dell'alluminio, ha assicurato che nella fase di revamping saranno coinvolte imprese isolane. A prevederlo sarà una clausola inserita nel contratto che la multinazionale stipulerà l'8 giugno con la società che si occuperà della ristrutturazione degli impianti fermi dal 2012. A Roma, al tavolo del Ministero dello Sviluppo economico, i vertici del gruppo svizzero hanno ribadito un concetto già espresso mesi fa: «Vogliamo coinvolgere e sostenere l'economia del territorio». Per ora in fabbrica hanno ricominciato a lavorare 9 tecnici ex Alcoa, incaricati di eseguire le verifiche nei diversi reparti. Ma il vero ripopolamento inizierà in estate, tra luglio e settembre, quando 50 operai indosseranno tuta e caschetti. Sarà l'inizio di un processo che si concluderà in due anni, quando l'organico della Sider Alloys Italia conterà 450 lavoratori. Gli svizzeri hanno messo tutto per iscritto nel piano industriale. Ci sono alcuni aspetti da sistemare - su tutti la questione degli ammortizzatori sociali su cui i sindacati sono in allarme - e il cronoprogramma potrebbe subire modifiche e rallentamenti. Ma la volontà c'è. E qualcuno parla già di miracolo.

Il vertice al Mise. Un tavolo affollato, presieduto dal ministro Carlo Calenda, regista dell'operazione targata Sider Alloys. C'erano l'ad del gruppo svizzero Giuseppe Mannina, l'ad di Invitalia Domenico Arcuri, le assessore regionali all'Industria Maria Grazia Piras e al Lavoro Virginia Mura insieme al capo di gabinetto della presidenza della Regione Gianluca Serra, il coordinatore del Piano Sulcis Tore Cherchi e tutti i rappresentanti sindacali.

I temi. Dalle 11 sino alle 13.30 sono stati affrontati i quattro punti all'ordine del giorno - piano industriale, nuovo assetto societario, riavvio impianti, partecipazione finanziaria - più un quinto dedicato alla spinosa questione degli ammortizzatori, considerato che le risorse per il 2018 sono finite: il tema è stato sollecitato dallo stesso ministro Calenda che ha garantito il massimo impegno affinché i fondi siano rifinanziati. Il ministero insieme alla Presidenza del Consiglio presenterà una norma per assegnare le risorse nelle aree di crisi complessa, che comprendono Porto Torres e anche lo stabilimento di Portovesme, sia per il secondo semestre del 2018 che per tutto il 2019. Una situazione straordinaria e necessaria, alla luce dei tempi di ripartenza degli impianti, per la quale il ministro si augura il coinvolgimento di tutte le forze politiche presenti in Parlamento.

I tempi di riavvio. Confermate le prime notizie circolate: Sider Alloys Italia, la nuova Alcoa, ripartirà a fine estate con l'ingresso dei primi operai ma la produzione di alluminio ricomincerà nella primavera dell'anno prossimo, quando al lavoro in fabbrica ci saranno circa 260 operai. Entro la primavera del 2020 la produzione di alluminio sarà a regime con un totale di 376 operai più una cinquantina di contrattisti fissi: a completare la squadra ci sarà anche un gruppo di lavoratori dell'indotto.

La produzione. È stata stimata una produzione di circa 147mila tonnellate all'anno di alluminio primario, l'80 per cento destinato al mercato italiano. Confermato anche l'investimento complessivo pari a 135 milioni di euro.

L'assetto societario. Non più il 15, la partecipazione azionaria di Invitalia, l'agenzia nazionale per lo sviluppo, crescerà sino al 20 per cento. Così ha deciso il consiglio di amministrazione, come ha spiegato durante il vertice l'ad Domenico Arcuri: la delibera è in fase di registrazione alla Corte dei Conti e dovrebbe essere ratificata la settimana prossima. Confermata la grande novità, suggerita a febbraio dallo stesso Calenda sulla base del modello tedesco: la partecipazione dei lavoratori con la quota azionaria del 5 per cento e una poltrona nel consiglio di sorveglianza per vigilare sul programma e sul mantenimento degli impegni e dei tempi stabiliti.

La Regione. Ha accolto con grande soddisfazione la presentazione del piano industriale e sottolineato il grande impegno di tutti in questi anni per fare rinascere l'ex Alcoa dopo l'addio della multinazionale americana. Ora la filiera dell'alluminio può ripartire, hanno detto le assessore Piras e Mura, anche «attraverso strumenti finanziari da parte del Governo, Invitalia e della stessa Regione». Dopo anni di battaglie, i caschetti dalle piazze sono pronti a ritornare a casa, dentro la fabbrica.

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative