La Nuova Sardegna

Cagliari

Il pappagallo gli diceva parolacce e lui uccise la padrona: perizia sull'imputato

La casa della vittima confinava con quella di Ignazio Frailis (foto Mario Rosas)
La casa della vittima confinava con quella di Ignazio Frailis (foto Mario Rosas)

Gli esperti dovranno chiarire se Ignazio Frailis era capace di intendere e volere quando a Capoterra accoltellò a morte Maria Bonaria Contiiu

21 maggio 2018
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CAGLIARI. Entro quaranta giorni dall'inizio delle operazioni peritali, gli esperti nominati dalla Corte d'Assise di Cagliari dovranno chiarire se fosse capace di intendere e di volere Ignazio Frailis, il disoccupato di 47 anni che lo scorso anno a Capoterra uccise con undici coltellate la vicina di casa sessantenne Maria Bonaria Contu. Il movente, secondo l'accusa, sarebbero state le parolacce che il pappagallo della vittima avrebbe rivolto quotidianamente all'imputato.

Questa mattina 21 maggio, davanti alla Corte presieduta dal giudice Giovanni Massidda (a latere Giorgio Altieri e la giuria popolare), si è dunque aperto formalmente il processo sull'omicidio compiuto il 2 maggio 2017 a Capoterra. Arrestato a seguito del racconto delle due amiche della vittima, che passeggiavano con lei al momento dell'aggressione, il quarantasettenne è attualmente rinchiuso nel carcere di Uta.

Sul banco dei testimoni, visibilmente emozionati, sono saliti il marito e una delle figlie di Maria Bonaria Contu: hanno ricostruito entrambi il clima di tensione che si respirava tra la loro famiglia e l'imputato, vicino di casa. Un mix di insulti e dispetti generato, secondo Frailis, da quel pappagallo molesto, addestrato a suo dire per rivolgersi a lui con parolacce e offese. «Ci siamo rivolti due volte ai carabinieri e abbiamo chiesto allo zio che viveva con l'imputato di farlo smettere con le sue continue aggressioni verbali - ha raccontato il marito della donna uccisa - ma mia moglie non aveva paura». Durante la consueta passeggiata che Maria Bonaria Contu faceva con le amiche, la vittima sarebbe stata sorpresa da Frailis, sbucato all'improvviso da una stradina laterale, e colpita a morte con 11 coltellate.

L'imputato è difeso dagli avvocati Fabio Pili e Luigi Porcella, mentre la famiglia della donna si è costituita parte civile con Carlo Pilia. A rappresentare l'accusa in aula c'era il pubblico ministero Daniele Caria in sostituzione del titolare delle indagini, l'aggiunto Paolo De Angelis. Il processo, ripreso dalle telecamere della trasmissione televisiva di Rai3 «Un Giorno in Pretura», è stato aggiornato al 2 luglio prossimo.

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