La Nuova Sardegna

Cagliari

Scoperta da un sassarese, riapre la ottocentesca galleria mineraria Anglosarda di Montevecchio

Luciano Onnis
Scoperta da un sassarese, riapre la ottocentesca galleria mineraria Anglosarda di Montevecchio

Un altro gioiello del patrimonio minerario sardo: visitabile per ora solo il sabato e la domenica e in estate tutti i giorni

24 maggio 2018
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GUSPINI. L’offerta del Parco geominerario, storico e ambientale della Sardegna si arricchisce di un nuovo sito di archeologia industriale fruibile ai visitatori. E' stata aperta alle visite guidate la storica galleria Anglosarda, negli impianti di Levante, una delle più estese e ramificate del bacino minerario di Montevecchio. Per il momento saranno fruibili circa 900 metri, ma i lavori continueranno per aprirne altri ai vari livelli di profondità. La galleria è considerata dagli esperti uno dei più importanti siti di archeologia sotterranea delle miniere sarde e va ad aggiungersi alle gallerie di Porto Flavia ed Henry a Buggerru.

A tagliare il nastro dell’apertura del lungo percorso sotterraneo è stata l’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras, presenti il presidente del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna Tarcisio Agus, l’amministratore unico di Igea Michele Caria, il sindaco di Arbus Antonello Ecca e il vicesindaco di Guspini Alberto Lisci, i consiglieri regionali del territorio Rossella Pinna, Alessandro Frau e Gianni Lampis. Al momento sarà fruibile ai visitatori solo un tratto di 900 metri del primo livello sottoterra (25 metri), con l’accompagnamento delle guide qualificate e del personale addetto alla sicurezza dell’Igea. Per i primi tempi le visite saranno possibili il sabato e la domenica dietro prenotazione, in estate tutti i giorni. Sarà il Comune di Guspini ad avere la gestione del sito, l'Igea continuerà invece ad avere la responsabilità della sicurezza, oltre a lavorare per la futura apertura di altri tratti ed effettuare la manutenzione.

L’apertura alle visite è stata resa possibile da un consistente impegno finanziario della Regione che negli anni passati ha affidato alla sua società in house Igea i lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza del sito sotterraneo, che partendo Levante-Piccalinna si snoda per 12 chilometri in direzione ovest fino ai cantieri di Ingurtosu. I primi colpi di piccone in quella che sarebbe poi diventata la galleria Anglosarda - il nome è dato dalla Compagnia Reale Anglosarda che aveva in appalto la coltivazione della miniera di Montevecchio, scoperta dal ricercatore sassarese Giovanni Antonio Sanna – furono assestati intorno al 1850 e già nel 1871 le ricerche diedero notevoli risultati fra il pozzo Sant’Antonio e Piccalinna, il principale filone dell’intero compendio minerario.

"Oggi è una giornata importante perchè stiamo restituendo alla comunità locale un bene storico di primaria importanza - ha detto l'assessore Piras -. Il recupero e la valorizzazione in chiave turstica delle ex miniere è la chiave per creare nuove occasioni di sviluppo, soprattutto in zone come questa dove la crisi industriale ha colpito duramente il tessuto economico e sociale".

Non poteva mancare la soddisfazione dei sindaci e dei consiglieri regionali del territorio. "Ho effettuato azioni di stalkeraggio nei confronti dell'assessora Piras - ha detto Rossella Pinna, del Pd - affinché trovasse le risorse finanziarie necessarie ad aprire la galleria Anglosarda. Le persecuzioni nei suoi confronti sono servite". "E' un altro tassello che si aggiunge al nostro sistema turistico, dobbiamo fare squadra per il nostro territorio", ha aggiunto Gianni Lampis, di Fratelli d'Italia.

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