La Nuova Sardegna

Cagliari

Due ceppi di ancore romane sul fondale di Capo Sant'Elia

Luciano Onnis
Ancore romane, immagine di repertorio
Ancore romane, immagine di repertorio

Trovate durante i controlli dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico archeologico

08 giugno 2018
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CAGLIARI. Due ceppi di ancora in piombo di epoca romana, risalenti al periodo tardo repubblicano (I sec. a.C. - II sec. d.C.), sono stati recuperati dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale e dai colleghi del Nucleo Subacquei della Compagnia di Cagliari nello specchio di mare di Capo Sant'Elia a Cagliari. Nell'ultimo periodo i carabinieri dei Nuclei Tutela Patrimonio e Subachquei in collaborazione con funzionari e tecnici responsabili di archeologia subacquea della Soprintendenza Archeologica, delle Belle Arti e Paesaggio di Cagliari, hanno effettuato una serie di servizi di controllo e monitoraggio delle aree marine protette e dei siti archeologici subacquei del Sud Sardegna.

«Il piano di controllo - spiegano dall'Arma - è stato predisposto per prevenire e reprimere gli illeciti in danno del patrimonio paesaggistico costiero e delle bellezze naturalistiche ed archeologiche delle acque della Sardegna». Durante questi controlli sono stati individuati a circa 40 metri di profondità i due ceppi di ancora in piombo della lunghezza di 135 centimetri. I reperti sono attualmente in fase di studio da parte dei funzionari archeologi della Soprintendenza di Cagliari.

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