La Nuova Sardegna

Cagliari

Limousine, anfore antiche e redditi per 100mila euro al mese: sgominata banda di spacciatori

La conferenza stampa del colonnello Ivan Giorno e del maggiore Michele Cappa (foto Mario Rosas)
La conferenza stampa del colonnello Ivan Giorno e del maggiore Michele Cappa (foto Mario Rosas)

Sette persone sono state arrestate e per sette il gip ha disposto l'obbligo di dimora nell'ambito di un'indagine del Nucleo investigativo del comando provinciale carabinieri nata dall'inchiesta sulla fallita rapina al Banco di Sardegna di viale Marconi a Cagliari

10 luglio 2018
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CAGLIARI. Sette ordinanze di custodia cautelare e sette per l'obbligo di dimora sono state eseguite all’alba di questa mattina 10 luglio in varie località dell'isola dai carabinieri del comando provinciale di Cagliari, in collaborazione con quelli di Sassari e di Nuoro, per spaccio di stupefacenti. Ma una parte degli indagati aveva anche contatti stabili con bande nuoresi esperte in rapine e assalti ai portavalori.

A firmare i provvedimenti restrittivi è stata il gip Ferrarese sul richiesta del pubblico ministero Porcu. Sono finiti in carcere Nicola Fois (46 anni di Quartucciu), Massimo Littera (42, di Assemini), Tomaso Loi (38, di Assemini), Federico Mallus (38, di Decimomannu), Davide Mura (29, di Cagliari), Giuseppe Peddio (53, di Villasor) e Fabio Antonio Pisano (24, di Cagliari). Obbligo di dimora per Giago Ahmetovic (43, di Roma), Fabrizio Fanni (63, di San Vito), Claudio Locci (45, di Escalaplano), Marco Meloni (22, di Decimomannu), Renzo Meloni (49, di Decimomannu), Rosaria Meloni (47, di Alghero) e Francesco Pirastu (46, di Assemini).

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Per loro l’accusa è di spaccio di droga, ma non in associazione fra loro. Si conoscevano di certo, ma agivano per conto proprio o al massimo in tre o quattro. All’operazione di questa mattina hanno preso parte 80 carabinieri, con il coinvolgimento dello squadrone eliportato dei Cacciatori di Sardegna e degli elicotteri del Nec di Elmas. Le indagini che hanno portato all’arresto dei quattordici indagati, effettuate dai carabinieri del reparto operativo provinciale e del suo nucleo investigativo, guidati dal tenente colonnello Ivan Giorno e dal maggiore Michele Cappa, sono scattate a seguito della tentata rapina al Banco di Sardegna di viale Marconi il 5 agosto del 2016 e che aveva portato all'arresto dei tre malvi-venti , tutti di Talana in provincia di Nuoro, che avevano agito travestiti da carabinieri.

Le indagini hanno permesso di accertare che il volume d’affari complessivo nello spaccio di cocaina, hascisc, marijuana ed ecstasy era di almeno 100mila euro al mese. L’attività si svolgeva nell’hinterland di Cagliari, prevalentemente ad Assemini ed Elmas. Un centinaio gli episodi di spaccio documentati. Secondo quanto precisato dal tenente colonnello Giorno e dal maggiore Cappa in conferenza stampa, Tomaso Loi e Giuseppe Peddio avrebbero fatto da base logistica per i rapinatori in trasferta dal nuorese, preparando loro la strada e fornendo rifugio subto dopo i colpi. Avrebbero anche dovuto partecipare all’assalto a un portavalori (poi non avvenuto per la massiccia presenza di carabinieri in zona) che raccoglieva gli incassi nel mercato ortofrutticolo di Sestu. Nei sette mesi di indagini, i militari del comando provinciale hanno sequestrato oltre 4 chilogrammi di droga.

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Durante le perquisizioni di questa mattina, in casa di Massimo Littera, nelle campagne di Assemini, sono state sequestrate una pistola carica (rubata nel 25 anni fa in continente), sette anfore antiche di epoca fra il 3° secolo a.C. e l’8° d.C. che erano in bella mostra nel soggiorno di casa, dove c’erano anche tre maxi schermi televisivi collegati a un sistema di video sorveglianza esterno. Trovata anche una lussuosa Limousine che Littera aveva preso a noleggio per poi sub affittarla ad altri per matrimoni e cerimonie varie.

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