La Nuova Sardegna

Cagliari

Sì al bimbo figlio di due donne che sono amiche e non una coppia

Sì al bimbo figlio di due donne che sono amiche e non una coppia

La Corte d'appello di Cagliari riconosce l'adozione di un undicenne da parte di una sarda e, alla madre biologica, resta per intero il suo ruolo affettivo e di punto di riferimento

11 luglio 2018
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CAGLIARI. Una donna sarda potrà essere la madre adottiva di un bambino senegalese di 11 anni, assieme però alla mamma naturale che non perderà alcuna prerogativa come educatrice, come punto di riferimento affettivo, come presenza costante nella vita della sua creatura. E' la bella storia resa possibile da una sentenza della Corte d'appello di Cagliari che, soprattutto sulla base della relazione dei servizi sociali del comune dove le due donne e il bambino abitano, ha deciso di riconoscere quello che, nei fatti, va avanti da anni: la donna sarda si è comportata come una sorella verso la donna senegalese che ha partorito il suo bambino in Italia e, senza l'amica della provincia di Cagliari, non sarebbe riuscita a tirare su il piccolo e a tornare spesso in Senegal dove ha altri figli. Le due donne, infatti, non sono una coppia, ma soltanto due ottime amiche.

L'impegno della donna sarda nell'allevare il bambino è stato continuo e fondamentale, così, nel 2016, di concerto con la madre biologica, questa ha deciso di chiedere al Tribunale per i minori di poter adottare il suo figlio d'anima.

La richiesta però è stata respinta. In appello, invece, le motivazioni degli avvocati sono state accolte: la mamma biologica ha potuto essere adeguata al suo ruolo grazie al grande aiuto dell'amica sarda, da sola non avrebbe potuto crescere in serenità il bambino, ma per quest'ultimo lei resta un affetto fondamentale e il suo preciso punto di riferimento.

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