La Nuova Sardegna

Cagliari

Su Rai5 torna Wild Italy: in scena i fenicotteri di Cagliari e i gipeti delle Alpi

I fenicotteri nello stagno di Molentargius, in lontananza il quartiere cagliaritano del Cep
I fenicotteri nello stagno di Molentargius, in lontananza il quartiere cagliaritano del Cep

Appuntamento con Rai Cultura domani domenica 15 luglio alle ore 15, il tema sono le trasformazioni del paesaggio italiano

14 luglio 2018
1 MINUTI DI LETTURA





ROMA. Vulcani ancora attivi che cancellano mondi e ne creano altri, fiumi che scavano canyon ed esondano in pianure, campagne che vengono abbandonate dopo essere state coltivate per secoli. Il paesaggio italiano sta subendo radicali trasformazioni che hanno un impatto importante sulla vita animale e vegetale.

A raccontare questa trasformazione è la seconda stagione della serie Wild Italy, che Rai Cultura propone da domani alle 15 su Rai5. Al centro del primo episodio sono le specie di uccelli da tempo scomparse che sono tornate a fare il nido in Italia, grazie alla creazione di aree protette e alla diminuzione della persecuzione diretta da parte dell'uomo.

A seguito di alcuni interventi di reintroduzione mirati, spesso svolti con un coordinamento internazionale, ma soprattutto a seguito di fenomeni di espansione spontanei, oggi nei cieli della catena alpina volteggia il mitico avvoltoio gipeto dopo più di un secolo di assenza e, alle porte di Cagliari e di Venezia, i fenicotteri fanno il nido, cosa mai successa nel passato. Gli ibis eremita tornano a percorrere le antiche rotte migratorie mentre gli aironi invadono le città e fra gli altri uccelli si assiste alla spettacolare diffusione di comportamenti «sinantropici», seguiti con partecipazione ed emozione da una schiera crescente di birdwatchers, naturalisti e studiosi.

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative