La Nuova Sardegna

Cagliari

Farmaci e cosmetici con la leggendaria bava di lumaca: via al progetto sardo

Farmaci e cosmetici con la leggendaria bava di lumaca: via al progetto sardo

Il Miur ha finanziato il lavoro proposto dall'Istituto zooprofilattico della Sardegna assieme alle università di Cagliari e Ferrara

13 agosto 2018
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CAGLIARI. Può mettere le "ali" il progetto di ricerca per la preparazione di farmaci e cosmetici dalla bava di lumache allevate in Sardegna. Lo studio, frutto della collaborazione tra l'Istituto zooprofilattico sperimentale (Izs) dell'Isola (capofila), l'Università di Ferrara e i privati, ha infatti ottenuto un finanziamento del Miur di 1 milione e 280mila euro per tre anni grazie al primo posto conquistato nel bando di selezione del ministero dedicato alle ricerche sulla chimica verde. «Helix Recovery - Recupero della sostanza mucosa di scarto da allevamenti di chiocciole» ha superato gli altri 17 elaborati provenienti da tutta Italia.

Coordinatrice e responsabile scientifica dell'intero progetto è Maria Paola Cogoni, del laboratorio di Microbiologia alimenti e acque dell'Izs di Cagliari, mentre per il Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell'Università di Ferrara il responsabile scientifico è Claudio Trapella. «Si tratta di un progetto di ricerca in grado di migliorare la qualità della vita delle persone, di fornire al consumatore finale un prodotto tracciabile, sicuro e che risponda ai principi etici nel rispetto degli animali e dell'ambiente - spiega il direttore generale dell'Izs, Alberto Laddomada - Fra gli obiettivi anche quello di accompagnare allo sviluppo e alla crescita un settore economico dalle grandi potenzialità».

In tempi recenti il secreto mucoso delle chiocciole (comunemente detto «bava») è stato scoperto dal mercato del benessere tanto da venire ampiamente utilizzato sia per la preparazione di creme e prodotti cosmetici e sia di farmaci, soprattutto sciroppi e integratori per la tosse. «Le proprietà biologiche di questa sostanza - sottolinea Cogoni - non sono però mai state dimostrate da un punto di vista strettamente scientifico, così come non è chiara la sua composizione e la sua sicurezza sul piano chimico e microbiologico. Affinché l'industria farmaceutica e sanitaria possano beneficiare di una materia prima tanto promettente, è importante quindi che questa sia pura, certificata e di sicura efficacia. Ed è qui che interviene il progetto a guida Izs».

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