La Nuova Sardegna

Cagliari

Una bella famiglia e tanto lavoro: Seui festeggia i cent'anni di tzia Assunta

Gian Carlo Bulla
Tzia Assunta col parroco
Tzia Assunta col parroco

Assunta Piras nella comunità alloggio dove è ospite ha ricevuto la visita di familiari e autorità

04 ottobre 2019
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SEUI. Anche i bambini delle scuole dell’infanzia e primaria di Seui hanno partecipato il due ottobre alla festa organizzata per il centesimo compleanno di Assunta Piras, coincisa con quella dedicata ai nonni, che si è svolta nella comunità alloggio “San Lorenzo” della quale da 3 anni la nuova centenaria del piccolo paese montano della Barbagia di Seulo è ospite.

Tzia Assunta, quartogenita dei sette figli messi al mondo da Carmela Gaviano (nota Raimonda) e Giuseppe Piras, un capraro, entrambi vedovi, con figli, (due lei, tre lui), è nata a Seui il 2 Ottobre 1919. Nonostante la famiglia fosse poverissima ha frequentato con regolarità e profitto le scuole elementari imparando a leggere e a scrivere correttamente. Ha avuto una infanzia serena quantunque sia stata caratterizzata da ristrettezze e privazioni. Nel 1948, dopo un breve periodo di fidanzamento, si è sposata con Salvatore Congera, un minatore compaesano. Il marito alcuni mesi dopo le nozze e l’entrata in vigore della costituzione della repubblica, è emigrato per un breve periodo in Francia per motivi di lavoro. Rientrato a Seui ha lavorato sino alla cessazione delle attività (1959) nella miniera di antracite di “Fundu ‘e Corongiu”.

Dall’unione sono nati 4 figli: Lidia, maestra elementare, deceduta, Carlo, sottufficiale dell’aeronautica militare in pensione, Lina, laureata in scienze biologiche, ex docente di matematica nella scuola secondaria di primo grado, e Sandro. Per incrementare le entrate di famiglia ogni settimana Assunta Piras faceva il pane in casa per conto di terzi, e provvedeva con grande impegno alla cura della vigna e dell’orto, procacciando in tutti i periodi dell’anno frutta e verdura sufficienti per soddisfare i bisogni famigliari. Amante della pulizia, almeno una volta alla settimana si recava nel rio S’Isca per fare il bucato. Ottima stiratrice, si è sempre prestata per stirare il corredo delle spose. Ha sempre apprezzato la musica in genere e quella sarda in particolare. Ben intonata si è prestata più di una volta a fare la prefica (attitadora) nelle veglie funebri. “ E’ stata un’ottima cuoca e si è sempre fatta in quattro per non farci mancare niente- afferma la figlia Lina- Per accontentarci ha fatto tanti sacrifici privandosi talvolta anche del necessario. Una grande mamma, sempre disponibile, con tutti. E apprezzata per le sue non comuni qualità”.

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Attualmente tzia Assunta, è lucidissima e non assume medicinali. Partecipa con grande interesse e collaborazione ai laboratori creativi, ricreativi e alle attività di animazione proposti dagli educatori. Giornalmente, aiutandosi con il bastone, fa una salutare passeggiata e nelle giornate di tempo buono raggiunge l’ingresso della comunità alloggio di via Leopardi dove si intrattiene in attesa che passi qualcuno per scambiare volentieri quattro chiacchiere. Ha molto gradito i festeggiamenti che sono iniziati subito dopo la messa di ringraziamento celebrata dal parroco di Seui don Joilson Macedo, suo padre spirituale, ai quali tra gli altri hanno partecipato oltre ai figli e ai quattro nipoti, Enrico, architetto, Salvatore, laureato in scienze politiche, Valentina, fisioterapista, Michela, diplomata all’alberghiero, che definisce i “suoi gioielli”, il sindaco di Seui Marcello Cannas, che le ha donato una targa ricordo, l’operatrice sociale Ilenia Loche, tutto il personale e gli ospiti della comunità alloggio, parenti e decine di amici e conoscenti.

 

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