La Nuova Sardegna

CARLOFORTE. E' stato accolta dal Tar la richiesta di sospensione del commissariamento dell'opera pia San Vincenzo de Paoli, deciso dalla giunta Cappellacci a febbraio, decisione alla quale l'amministrazione dell'Opera Pia si era opposta.

Stamane, la seconda sezione del Tar Sardegna, si è pronunciata sul ricorso urgente, presentato dall'Ipab carolina e dal suo presidente Giorgio Grosso (difesa dagli avvocati Mauro Barberio e Stefano Porcu) contro la Regione (rappresenata dagli avvocati Tiziana Ledda e Roberto Murroni), decidendo di sospendere il commissariamento fino al 16 aprile, quando verrà discusso l'annullamento definitivo del provvedimento in camera di consiglio.

Dunque, per ora, il commissario straordinario Mario Selis, nominato con decreto dall'ex presidente Cappellacci lo scorso 25 febbraio, non metterà piede nei locali di via Corvetto, e la Casa dell'Amicizia e dell'asilo (gestiti dall'Opera Pia), restano all'amministrazione in carica.

La decisione della Regione, del tutto inattesa, era stata motivata da gravi presupposti, quali condizioni igienico sanitarie non ottimali, debiti di circa 400 mila euro al 2012, l'assenza di un piano di rientro dallo stesso e la mancata trasformazione in associazione con personalità giuridica privata, come previsto dalla normativa regionale.

L'Opera Pia, ipotizzando un “grave abuso d'ufficio” nei suoi confronti, aveva smentito quei presupposti, sostenendo di aver certificato, a Comune e Regione, sia il rientro dalla posizione debitoria che l'avvio del procedimento per la trasformazione in entità giuridica privata.

Secondo l'atto regionale ora sospeso, nel giro di sei mesi l'Opera Pia avrebbe rischiato anche l'estinzione ed il passaggio al Comune di Carloforte di funzioni, patrimonio e personale. Fra un mese, si saprà l'esito finale della spinosa questione.