La Nuova Sardegna

"La Regione sostenga Saremar con gli introiti di Tirrenia"

"La Regione sostenga Saremar con gli introiti di Tirrenia"

Carloforte, l’appello dei sindacati a Pigliaru dopo il trasferimento della sede della compagnia da Napoli a Cagliari

17 ottobre 2014
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CARLOFORTE. Gli introiti che la Regione incasserà dal trasferimento della sede Tirrenia da Napoli a Cagliari, vengano utilizzati per le rotte Saremar. E' quanto chiedono, in una nota inviata al presidente della Regione Pigliaru, all'assessore ai trasporti Deiana ed all'amministratore Saremar Loi, le segreterie regionali di Federmar Cisal e Ugl Trasporti, lanciando una proposta nata a seguito dello spostamento della sede Tirrenia in Sardegna.

«Oltre ad una operazione di immagine – affermano i sindacati - ciò dovrebbe comportare un'entrata fiscale rilevante, nelle casse regionali, di circa 30 milioni di euro. Su come reinvestire tale somma, suggeriamo alla Regione di riutilizzarla sempre nel medesimo campo, ma nei trasporti marittimi interni».

Queste le motivazioni alla base della proposta. «È di dominio pubblico la precaria situazione economica in cui versa la Saremar, con l'attivazione della procedura di concordato fallimentare, per cui un'iniezione di liquidità ne impedirebbe l’inevitabile fallimento e potrebbe comportare, in futuro, una forma di autosostentamento per un’attività di trasporto pubblico marittimo gestita da un ente pubblico, coi proventi di un'azienda esercente nel medesimo tipo di trasporto».

Nella proposta dei sindacati, viene ribadita la volontà che sia sempre la Regione a gestire la Saremar e non un soggetto privato, come invece sembra dovrà accadere, secondo voci ricorrenti. Per la gestione 2014, Saremar può contare su un budget di spesa di 16 milioni di euro, mentre restano dubbi su quanto possa accadere già dal 2015, che potrebbe vedere l'avvio della più volte annunciata e mai realizzata privatizzazione. E resta ancora in stand-by un provvedimento vitale per le infelici economie delle isole minori, ovvero la tariffa unica residenti in Sardegna al livello dell'attuale residenti, già decisa dalla legge finanziaria 2014 ma non ancora applicata, pare, in attesa del nulla osta dell'UE. (simone repetto)

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