La Nuova Sardegna

Furto delle provette con il Dna dei sardi, diciassette indagati

Furto delle provette con il Dna dei sardi, diciassette indagati

'Giallo' al parco Genos, il pm di Lanusei chiede la proroga delle indagini

30 ottobre 2017
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NUORO. Il procuratore di Lanusei, Biagio Mazzeo, ha chiesto la proroga delle indagini, partite con la denuncia di furto delle provette di Dna dal Parco Genos di Perdasdefogu nell'agosto 2016, e ha notificato 17 avvisi di garanzia nei confronti di altrettante persone responsabili a vario titolo dei reati di furto aggravato, peculato, abuso d'ufficio falsità materiale commessa da pubblico ufficiale e violazione di dati relativi alla privacy.

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Tra gli indagati vi sono amministratori e i presidenti che si sono succeduti negli anni nella SharDna Spa e nel Parco Genos, nonché i sindaci di alcuni Comuni che avevano concesso arbitrariamente l'accesso agli uffici dell'anagrafe comunali al fine della ricerca.

Le provette sottratte erano circa 25mila, sulle 230mila conservate nel Parco, appartenenti a 14mila ogliastrini, utili per lo studio di una delle popolazioni più longeve del mondo ma anche le malattie ereditarie. Erano oltre 50 gli iscritti nel registro degli indagati ma per 36 la posizione penale è stata stralciata.

 

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