La Nuova Sardegna

Da assassino a pittore, la storia di riscatto di un detenuto a Sassari

Da assassino a pittore, la storia di riscatto di un detenuto a Sassari

Pregiudicato 36enne sconta pena a 17 anni per duplice omicidio

18 novembre 2017
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BARI. Da assassino a pittore. E' una storia di riscatto sociale quella di Davide Francesco Rizzo, pregiudicato barese di 36 anni, che dal 2010 sta scontando in carcere una condanna per duplice omicidio e che ha trovato nella pittura la sua nuova dimensione di vita. Suo figlio era appena nato quando, dopo quasi tre anni di latitanza, si costituì e trascorse alcuni mesi al regime del 41 bis, il carcere duro.

I giudici baresi esclusero poi che fosse un mafioso, pur condannandolo a 17 anni di reclusione per aver ucciso, nel febbraio 2004, due presunti affiliati al clan Strisciuglio di Bari, in quella che fu ribattezzata dalle cronache giudiziarie la strage di San Girolamo. Rizzo, di origini siciliane, si è trasferito in Puglia da bambino con la famiglia e a Bari si è diplomato all'istituto d'arte. Poi gli "errori", che lo hanno portato in cella diverse volte. Nel carcere di Sassari, dove lavora allo smistamento pacchi, dedica il suo tempo libero a dipingere. I suoi quadri sono anche esposti e venduti in beneficenza.

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