La Nuova Sardegna

Vaticano, la famiglia denuncia la scomparsa di Emanuela Orlandi

I legali della famiglia vogliono che il caso Emanuela Orlandi venga riaperto
I legali della famiglia vogliono che il caso Emanuela Orlandi venga riaperto

La decisione dei legali: "Passo mai compiuto: vogliamo che le autorità vaticane aprano un fascicolo"

23 novembre 2017
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ROMA. La famiglia Orlandi presenta alla Gendarmeria Vaticana la denuncia di scomparsa di Emanuela. Lo rende noto l'avvocato Laura Sgrò, legale di Pietro Orlandi. «Al momento nessuna indagine è in corso sulla scomparsa di Emanuela Orlandi né in Italia né nella Città del Vaticano - spiega l'avvocato - Per questo abbiamo deciso di presentare una nuova denuncia. Innanzitutto una denuncia di scomparsa, perché nel 1983, quando Emanuela Orlandi è scomparsa, la denuncia fu fatta alle autorità italiane, precisamente presso l'ispettorato competente per il territorio italiano, ma mai in Vaticano».

«Emanuela è una cittadina vaticana - aggiunge il legale - e la nostra speranza è quindi che il Vaticano apra un fascicolo». «Denunciamo poi anche un'altra cosa - spiega - un fatto che rispetto all'archiviazione dell'indagine, aggiunge elementi nuovi: la trattativa intercorsa tra la magistratura italiana e la segreteria di stato vaticana volta a risolvere il problema mediatico della sepoltura di De Pedis in cambio di informazioni su Emanuela».

Di questa trattativa si parla da anni, ma ora sono emersi - secondo l'avvocato Sgrò - dei dati circostanziati, nomi e luoghi. «In primis - dice l'Avvocato Laura Sgrò - il coinvolgimento di esponenti della Segreteria di Stato. Ci risulta inoltre che una parte di trattativa sia avvenuta sul territorio della Città del Vaticano. Chiediamo pertanto al Vaticano di indagare. Abbiamo evidenziato una serie di criticità che rendono urgente un'indagine nello Stato Vaticano».

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