Duplice omicidio di Orune e Nule: spunta un alibi per l'imputato Cubeddu
Il processo a Nuoro. Un teste: "Era nella mia azienda". Ma per il Pm ha avuto tempo per uccidere
NUORO. Spunta un alibi per Alberto Cubeddu, il giovane di 21 anni di Ozieri sotto processo in Corte d'assise a Nuoro per gli omicidi dello studente Gianluca Monni, 19 anni di Orune, e di Stefano Masala, di 29, di Nule. Oggi 30 novembre, in aula la deposizione di un teste che afferma di aver visto l'imputato la mattina dell'8 maggio 2015, quando a Orune fu ucciso lo studente mentre aspettava il pullman per andare a scuola.
«Quella mattina Alberto Cubeddu è venuto nella mia azienda, tra Nughedu San Nicolò e Ozieri, dopo le 9 - ha raccontato Giovanni Monni, allevatore e selezionatore di ovini sardi di 44 anni di Orune - Alberto doveva scegliere e acquistare tre arieti per la sua di azienda». Per i difensori Patrizio Rovelli e Mattia Doneddu, la visita da Monni è l'alibi dell'imputato.
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Non la pensa così il pubblico ministero Andrea Vacca: l'omicidio dello studente è avvenuto alle 7 del mattino e Cubeddu - questa la tesi dell'accusa - avrebbe avuto tutto il tempo di rientrare a Ozieri e recarsi nell'azienda di Monni. I legali dell'imputato hanno fatto presente che dai tabulati risulta che Cubeddu ha chiamato l'allevatore alle 8.53: per arrivare da Orune a Ozieri ci vuole oltre un'ora, venti minuti invece è il tempo minimo per andare da Ozieri all'azienda di Monni; secondo i difensori, quindi, per Cubeddu sarebbe stato impossibile presentarsi alle 9 nell'azienda dell'allevatore passando anche per casa sua. In aula hanno deposto altri due testi, entrambi amici di Masala e di Paolo Enrico Pinna, il giovane già condannato a 20 anni per il duplice omicidio.
Dopo una serie di «non so» e «non ricordo», Daniele Dore, di 22 anni, e José Ladu, di 20, hanno confermato di aver accompagnato a casa in auto Paolo Pinna la sera dell'8 maggio 2015.