La Nuova Sardegna

Il 41bis è troppo duro, boss Zagaria depresso

Il 41bis è troppo duro, boss Zagaria depresso

Legali ai giudici: "In alcuni processi non vuole più difendersi"

09 febbraio 2018
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CASERTA. Una relazione con consulenza medica e diagnosi di forte stato depressivo è stata inviata dagli avvocati del boss del clan dei Casalesi, Michele Zagaria, ai giudici titolari dei processi in cui è imputato. Sotto accusa il 41bis, che per Zagaria, detenuto a Milano-Opera, "è davvero troppo duro", dice Angelo Raucci, suo legale insieme con Andrea Imperato. Talmente duro che "per protesta Zagaria ad alcuni processi ha revocato me e il collega, ovviamente solo per alcuni procedimenti nei quali ha deciso di non difendersi più".

Michele Zagaria, ha trascorso la sua lunga latitanza, durata circa 16 anni, viaggiando nascosto nei bagagliai delle auto e rintanato in sofisticati bunker che si era fatto costruire sotto alcune ville del Casertano. Nel corso dei vari dibattimenti l'ex boss del clan dei Casalesi, Michele Zagaria, ha più volte ringraziato i suoi legali che lo seguono da anni; "il suo non è un problema economico, ma di stato mentale", evidenzia l'avvocato Raucci.

 

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