La Nuova Sardegna

E' il latino che deriva dal sardo e non il contrario: parola di studioso

E' il latino che deriva dal sardo e non il contrario: parola di studioso

Bartolomeo Porcheddu in un libro propone una serie di dimostrazioni sull'origine della lingua sarda

25 aprile 2018
1 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Il sardo non è una lingua neolatina, è il latino che deriva dal sardo. La dimostrazione sarebbe (non solo) storica, ma linguistica: è quella che propone Bartolomeo Porcheddu, esperto e appassionato di lingua sarda, in un libro di prossima uscita. Un esempio che Porcheddu porta è la parola latina filium, figlio. "In realtà c'è stato uno scambio - spiega Porcheddu all'Ansa - la consonante zeta, che era scritta come una i, è stata presa come una vocale. E io nel libro dimostro questo errore: non si trattava affatto di una vocale. Filium in realtà diventa filzum, con una zeta sonora, alla logudorese".

Un altro esempio? La y greca. "In latino si legge i - spiega - ma in realtà è la cosa più sbagliata di questo mondo perché si legge come u. Se vado a leggere 'tirreno' anziché 'turreno' sto stravolgendo la parola. Il significante non mi dice niente: che cosa significa tirreno? Se io vado a leggere turreno mi riferisco al mare di Turres, l'attuale Porto Torres".

 

In Primo Piano
Politica

Sanità, liste d’attesa troppo lunghe La Regione: «Faremo interventi strutturali»

Le nostre iniziative