La Nuova Sardegna

Nuoro

sarule

La fabbrichetta delle candele

Un libro racconta la saga ottocentesca delle sorelle Sirca

28 maggio 2012
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SARULE. Tanto ironica quanto profonda, Antonia Pinna, insegnante da una vita ora al suo esordio letterario. Con un romanzo, “La fabbrichetta delle candele”, appena uscito per i tipi della Zènia editrice di Mario Murru, collana Arrastos. Una saga familiare, una storia ottocentesca, ambientata nel cuore della Barbagia, a Sarule, centro del mondo e dell’universo mondo. Dove tutto corre e scorre, a partire dal centro di una grande cucina rustica. Protagoniste Gonaria e Maria Sirca, sas Boellas, come venivano chiamate le due sorelle figlie di Sebastiano Sirca. Mastra cherargia la prima, assistente tuttofare la seconda.

Impegnate a mandare avanti l’economia domestica, a cercare nuovi mercati quando il prete del paese riduce drasticamente i lumi di candela in parrocchia. Ma anche al centro di contos, in una piccola realtà che sa tutto di tutti. Dove, soprattutto, la fede popolare verso s’ateru mundu de angelos e santos, «accompagnata dal percettibile desiderio degli adepti di poterla manifestare apertamente utilizzando i simboli, a suggerire a sa bonanima, l’idea per la fabbrichetta».

Una piccola grande storia economica romanzata, quella che racconta Antonia Pinna, felice nel giostrare italiano e sardo, sempre attenta agli umori e sentori sociali della microstoria di paese che poi è storia universale. Perché in fondo è questo il pretesto di questa vrabbica de sa chera, “La fabbrichettta delle candele”: una saga di famiglia, un panorama aperto alle più ampie vedute, partendo sempre dalla finestra della propria casa. (l.p.)

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