La Nuova Sardegna

DORGALI. Genuinità, semplicità ed efficienza, sono la chiave del grande successo dell’edizione 2012 di Corte Apertas in salsa dorgalese che durante la tre giorni di manifestazioni ha convogliato ai piedi del monte Bardia oltre 30mila persone. Un successo che è andato ben oltre ogni più rosea delle aspettative. Perfetta la collaborazione tra la giunta comunale di Angelo Carta, Centro commerciale naturale e associazioni e artigiani.

Niente effetti speciali per stupire il visitatore. È bastato mettere in vetrina, se non tutto, almeno in parte ciò che Dorgali era ed è, un paese di artisti in tanti settori, un centro dove la cooperazione è ancora un esempio a livello isolano e dove, seppur frammentato, resiste ancora un centro storico che ha subito l’assalto del boom economico, ma che per fortuna conserva ancora qualche ottimo esempio di architettura contadina, basta andarlo a cercare. È ciò che ha fatto il comune d’accordo con il Ccn : da quest’anno ha deciso di mettere in vetrina i rioni storici del paese. Si è partiti da Sa Chejedda, nella parte alta del paese dove una delle caratteristiche nei materiali usati per la edificazione delle case e delle strada a “impredadu” (acciottolato),è stato in passato,anche l’utilizzo della pietra calcarea. Sono stati tre giorni, in cui tra sabato e domenica in particolare era impossibile trovare un parcheggio. Si parla di 35 mila persone, molte delle quali arrivate dai centri costieri dove i turisti sono ancora tanti incoraggiati da questa coda d’estate. «Sono davvero soddisfatto – dice Pino Lai, assessore ad Agricoltura, Artigianato, Commercio –. Vorrei ringraziare Comune, Ccn, artigiani e associazioni, tutti hanno fatto tanto. Penso che la scelta di fare la manifestazione a settembre quando ancora c’è turismo sia stata vincente». (n.mugg.)