La Nuova Sardegna

Nuoro

L’ultimo sogno è aerospaziale

di Lamberto Cugudda
L’ultimo sogno è aerospaziale

Tortolì, il progetto del Distretto ogliastrino suscita un crescente interesse

03 marzo 2013
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Il Distretto aerospaziale Ogliastra, che avrà come fulcri Tortolì con l’aeroporto e la sua area industriale (dove già operano alcune imprese interessate) e il Poligono sperimentale interforze del Salto di Quirra con sede a Perdasdefogu, ma anche il suo Poligono a mare di Capo San Lorenzo (nel Sarrabus), fa registrare un sempre maggiore interesse. Il tutto anche a seguito della prima riunione, lo scorso 17 gennaio, nella sede della presidenza della Regione, a Cagliari, del comitato per la costituzione del Distretto aerospaziale della Sardegna. È emerso che dal Poligono di Perdasdefogu e dal Sardinia Radio Telescope possono nascere nuove e importanti opportunità di lavoro.

Una prova evidente del grande interesse che il Distretto aerospaziale Ogliastra sta suscitando, è data dalla riunione, tenutasi nella sede del consiglio provinciale, a Tortolì, qualche giorno fa, fra i vertici dello stesso ente intermedio e dell’amministrazione comunale, con i rappresentanti di alcune società che già operano nel settore aerospaziale.

Si tratta della Airmak srl, con sede legale a Napoli e operativa a Capua (Caserta), dove dispone di un aeroporto adibito alla movimentazione di decollo e atterraggio di velivoli ultraleggeri e certificati. Lo scalo aereo si trova a circa un chilometro dalla sede del Cira (Centro italiano ricerche aerospaziali), che per tre anni operò nello scalo aereo di Tortolì, da dove, il 25 febbraio 2007 e il 10 aprile 2010 lanciò due Usv (Unmanned space vehicle) navicelle spaziali senza pilota (Castore e Polluce). L’Airmak srl vorrebbe realizzare in loco, in un’area in zona industriale, versioni differenti dell’ultraleggero J4.

Presenti all’incontro anche rappresentanti della società romana 4SkyItalia srl e il generale in pensione Carlo Landi (che comandò per tre anni anche il Pisq di Perdasdefogu) in qualità di consulente di alcune società.

Quattro mesi fa, il 14 novembre dello scorso anno, l’assessore provinciale all’ambiente, Roberto Cabiddu (Idv), affermò: «La proposta che si chiede di recepire alla Regione è quella di creare un Distretto delle tecnologie duali (militari e civili) e aerospaziali con l’obiettivo di progettare congiuntamente attività integrate di ricerca e sviluppo tra imprese locali, enti di ricerca e università. E in tal modo facilitare anche la competitività del territorio». Tre settimane dopo, il 7 dicembre, nella sede del Pisq, a Perdasdefogu, ci fu un incontro fra una delegazione del ministero della Difesa (diretta dal capo di gabinetto, generale di Squadra aerea Pasquale Preziosa, oltre ad altri alti vertici militari), i sindaci dei centri nei cui territori i incide il Poligono e il senatore Gian Piero Scanu. Si parlò di stanziamento di fondi per la bonifica, per la riqualificazione dell’intera area e l’attenzione alla salvaguardia dei livelli occupazionali. Ma venne anche sottolineato: «È stata illustrata e condivisa una linea d’azione per un “Progetto Quirra” che, anche mediante l’utilizzo “duale” (militare e civile) delle aree demaniali del Poligono, in collaborazione con le autorità locali, definisca interventi concreti che soddisfino e concilino le attività addestrative militari con una sempre maggiore tutela del territorio ed una rinnovata attenzione alle esigenze della comunità locale».

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