La Nuova Sardegna

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ottana

S’affuente, il mistero dell’elemosiniere tra sacro e profano

OTTANA. I riti della settimana santa, che si celebrano a Ottana nella suggestiva cattedrale di san Nicola, riportano al suo antico uso religioso un oggetto particolarmente significativo nel...

26 marzo 2013
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OTTANA. I riti della settimana santa, che si celebrano a Ottana nella suggestiva cattedrale di san Nicola, riportano al suo antico uso religioso un oggetto particolarmente significativo nel rappresentare il misterioso intreccio tra sacro e profano. Si tratta di s’affuente: un piatto in ottone o rame lavorato a sbalzo con intarsi che rappresentano fiori, grappoli d’uva, piccoli croci e disegni spesso indecifrabili. Un oggetto, s’affuente, che, a Ottana, ha una doppia funzione: una sacra e una profana. Il venerdì santo, durante il rito di S’iscravamentu, viene usato per deporre i chiodi, il martello e le tenaglie usate dai confratelli per la deposizione del Cristo dalla croce. A carnevale, invece, viene usato per ritmare l’antico ballo sardo di Ottana chiamato su ballu de s’affuente. Il piatto si suona in posizione verticale percuotendolo con una grossa chiave di ferro. Una sovrapposizione profana a quella sacra che ha origini molto antiche. Secondo gli studiosi più accreditati s’affuente venne usato fin dal tardo Medio Evo quale elemosiniere per la raccolta delle offerte durante le funzioni religiose. In seguito venne utilizzato anche per deporre i chiodi durante la deposizione del Cristo. Per saperne di più sull’evoluzione storica di questo oggetto che fa parte del tesoro della cattedrale di san Nicola di Ottana, l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco, Gian Paolo Marras, ha firmato una convenzione tra il Comune e l’università di Sassari che affida al dipartimento di Storia e scienze dell’uomo dell’ateneo una ricerca sulle origini e sulle funzioni sacre e profane di s’affuente. Intanto, venerdì prossimo, questo piatto ritornerà a essere usato nella sua veste sacra nel corso dei riti della settimana santa che, a Ottana, nel suggestivo scenario dell’austera cattedrale di san Nicola, sono ancora più emozionanti. (f.s.)

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