La Nuova Sardegna

Nuoro

Il sindaco di Perdas: «Pronti ad accogliere la pista per i droni»

di Lamberto Cugudda
Il sindaco di Perdas: «Pronti ad accogliere la pista per i droni»

Il paese con le stellette insiste sul progetto iniziale «La struttura deve essere realizzata nell’area del Pisq»

10 maggio 2013
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PERDASDEFOGU. Il paese con le stellette chiede che si realizzi nel suo territorio, anche all’interno del perimetro del Poligono sperimentale interforze del Salto di Quirra, la pista per la sperimentazione dei droni (velivoli senza pilota).«La nostra amministrazione comunale non è parsa molto interessata alle sorti del Pisq. Si parla della realizzazione di una pista per droni nel Poligono di Teulada: ma questo era un progetto per il nostro Poligono sperimentale interforze del Salto di Quirra. Fra l'altro abbiamo già due piste: una striscia tattica militare a Monte Cardiga e una comunale di 650 metri, vicino alla base militare, già utilizzata, tempo addietro, proprio per testare un drone». Senza scordare l’aeroporto di Tortolì, distante 60 chilometri. A tuonare è il consigliere comunale foghesino di opposizione, Bruno Chillotti (Pd, che è anche, per la seconda legislatura consecutiva, presidente, del consiglio provinciale Ogliastra), che parla anche a nome dei tre suoi colleghi di minoranza, Giuseppe Corona, Lauretta Demontis (entrambi del Pd) e di Fabio Lai (indipendente). Chillotti prosegue: «La pista per i droni era inserita fra gli interventi di riconversione del Poligono militare anche all'attività di ricerca a livello civile. A Perdasdefogu servirebbe, eccome, visto che la fame avanza».

Sul tema interviene anche il sindaco, l'indipendente Mariano Carta: «I droni? Portateli da noi. Alla luce del dibattito scatenatosi dall’ipotesi di utilizzo del Poligono di Teulada per la sperimentazione e lo sviluppo dei droni, ricordiamo che tale attività rientrerebbe a pieno titolo tra quelle volte a riqualificare l’area del Pisq, insieme alla ricerca scientifica e tecnologica in settori innovativi». Carta sottolinea: «La parte a monte del Poligono ben si presterebbe a tali fini e metterebbe le basi per una ripresa definitiva delle attività istituzionali del Pisq, una volta definiti gli aspetti della messa in sicurezza delle aree e i piani di caratterizzazione ed eventuale bonifica. Più volte negli anni passati si è prospettata l’idea della realizzazione di una striscia tattica polifunzionale, sistematicamente bocciata dalla Regione». Per il sindaco, nella logica di un nuovo assetto delle servitù militari in Sardegna, sarebbe opportuno spostare verso il Poligono sperimentale interforze del salto di Quirra tutte le attività a basso impatto ambientale: «E questo, superando il più velocemente possibile l’attuale fase di stallo, legata allo svolgimento del processo Quirra, che dovrà comunque fare il suo corso. Ribadiamo ancora una volta che non siamo disposti a barattare la salute con il lavoro ma con la stessa determinazione non siamo disponibili ad assistere passivamente al declino del nostro territorio sulla base di uno scontro ideologico». E conclude: «Ciò che può apparire come una provocazione, costituisce in realtà una sollecitazione ad un intervento dello Stato, del ministero della Difesa e della Regione, affinchè rendano chiare le intenzioni rispetto al territorio di Quirra e al Pisq».

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