La Nuova Sardegna

Nuoro

Oltre mezzo secolo di storia e di trionfi

di Antonio Bassu
Oltre mezzo secolo di storia e di trionfi

Una lunga cavalcata dalla storica Gennargentu di Mannironi, Papi e Masu ai campioni dei giorni nostri

25 ottobre 2013
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NUORO. Dopo oltre mezzo secolo di attività a livello nazionale e internazionale, rischia di scomparire il sollevamento pesi. Attività sportiva che ha dato lustro alla città e prestigio a una quadra come la Gennargentu, nella quale hanno giganteggiato per anni atleti come Sebastiano Mannironi, Frediano Papi e Nardino Masu.

Tre moschettieri dell’atletica pesante che dalla fine degli anni Quaranta hanno primeggiato dapprima in Sardegna, poi in Italia e all’estero, distinguendosi per le brillanti prestazioni e la conquista di titoli e primati. La società Gennargentu nacque il 30 dicembre del 1947 con l’elezione a presidente provvisorio di Frediano Papi, che per primo partecipò, come pesista, alla preolimpica di Modena, in vista della partecipazione alla terza preolimpica in programma a Cagliari. A far parte della squadra barbaricina arrivarono poi Giovanni Antonio Ticca, Leonardo Masu e Pasquale Porcheri, Salvatore Nioi e Joseph Manoni. Sebastiano Mannironi, che negli anni ’50 fu considerato l’astro più prestigioso dell’atletica pesante sarda, divenne poi uno tra i più forti sollevatori di pesi d’Italia, con caratura internazionale, conquistando una serie di risultati e trofei a livello internazionale.

Nel 1953 a Sampierdarena Mannironi partecipò alla selezione dei campionati mondiali, classificandosi al primo posto nella categoria dei gallo. L’anno successivo la Gennargentu prese parte al campionato italiano, con le affermazioni dei tre moschettieri nuoresi: Papi, Mannironi e Ticca, che sbaragliarono il campo. I giornali sportivi nazionali scrissero testaulmente: «Nel sollevamenti pesi comincia a farsi giorno, dal punto di vista tecnico, grazie allo strapotere dei nuoresi». Successivamente il pesista partecipò ai campionati mondiali di Vienna classificandosi al 4º posto. Per la sua elevata classe, il granitico Mannironi, che arrivò all’apice della sua carriera con il bronzo olimpico a Roma 1960, fu indicato come uno dei più forti atleti internazionali.

Successivamente la squadra dei pesisti si rafforzò ulteriormente con la partecipazione di numerosi giovani, tra i quali: Franco Puggioni, Matteo Cavada, Gianfranco Prevosto, Giovanni Cucca, che continuarono a tenere alta la tradizione dei successi con il più recente campione italiano Andrea Conchedda.

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