La Nuova Sardegna

Nuoro

Bimbo azzannato da un randagio

di Valeria Gianoglio
Bimbo azzannato da un randagio

Il bambino, che ha appena 3 anni, stava giocando in campagna a Siniscola quando è stato assalito

05 maggio 2015
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NUORO. «Ero a fare la spesa, ho risposto al telefono e ho sentito il mio compagno, spaventato, che diceva che un cane aveva azzannato nostro figlio. Allora ho corso come una matta fino alla zona industriale, sono arrivata insieme all’ambulanza, mio figlio sanguinava dal collo, sotto l’orecchio, e dalla nuca, era terrorizzato».

Viso provato da qualche notte insonne, trascorsa a pensare al fattaccio che sabato mattina l’ha travolta, braccia che si intrecciano l’un l’altra, come a cercare conforto: la giovane siniscolese che parla è la mamma del bimbo di tre anni che qualche mattina fa è stato azzannato da un cane che vagava nella zona industriale di Siniscola.

È ancora un po’ scossa, la giovane mamma di Siniscola, ma tutto sommato, adesso che è trascorso qualche giorno, adesso che i medici e l’ultima diagnosi l’hanno confortata, può veramente tirare il fiato e ripetere che sì, suo figlio se l’ha vista davvero brutta, ma è ormai del tutto fuori pericolo. E lei, appena fuori dalla porta del reparto di Pediatria del San Francesco, può spiegare meglio come sia potuto succedere che il suo piccolo di tre anni una mattina come tante sia finito tra le grinfie di un cane randagio. Rischiando così la vita. «Erano circa le 8.30 di sabato – spiega la donna – io ero in macchina che facevo commissioni. Mio figlio era andato insieme al mio compagno nel terreno che abbiamo nella zona industriale di Siniscola. Stava giocando, mentre il padre si stava occupando del bestiame, quando è successo tutto. Il mio compagno ha sentito solo un urlo, si è girato e ha visto nostro figlio azzannato da un cane, allora ha corso per raggiungerlo ed è riuscito a strapparglielo dalla bocca e a farlo fuggire. Subito dopo ha chiamato il 118 e ha avvisato anche me».

E da lì comincia la sequenza concitata dei soccorsi, il viaggio a tutta velocità verso l’ospedale San Francesco di Nuoro, il passaggio velocissimo al Pronto soccorso, e da lì le prime urgentissime cure per scongiurare pericolose infezioni. «Mio figlio era stato azzannato alla nuca e sotto l’orecchio – spiega la mamma – sanguinava da entrambi i punti, era sconvolto e terrorizzato. Ma per fortuna i medici sono riusciti a ricucire tutto e a evitare danni permanenti: ci hanno tranquillizzato sin dai primi istanti».

Nel frattempo, nella zona industriale di Siniscola, intervengono anche i carabinieri che aprono le indagini per cercare di capire se il cane che ha azzannato il bambino appartiene a qualcuno o se invece è uno dei tanti randagi che stanno popolando la zona soprattutto negli ultimi mesi. Gli stessi che più volte, i siniscolesi e non solo hanno segnalato ai vigili e all’Asl, senza alcun successo, purtroppo.

«A mio figlio, tutto sommato, poteva andare peggio – dice la mamma siniscolese – ma bisogna stroncare il fenomeno dei randagi. Perché stanno creando molti danni alle persone e agli allevatori. Conosco qualcuno che proprio in questi giorni ha subìto la perdita di 40 pecore, azzannate dai cani. E nessuno interviene».

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