La Nuova Sardegna

Nuoro

Fallimento Nivola, il Riesame dice no ai quattro arresti

di Valeria Gianoglio
Fallimento Nivola, il Riesame dice no ai quattro arresti

I giudici sassaresi respingono il ricorso del pubblico ministero La difesa incassa un punto: gli indagati restano a piede libero

05 maggio 2015
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NUORO. No alla richiesta di custodia cautelare in carcere per alcuni indagati, no a quella di disporre gli arresti domiciliari per altri. Il tribunale del Riesame di Sassari ieri mattina ha sciolto la riserva che manteneva da qualche giorno e ha deciso di respingere il ricorso del pubblico ministero della Procura di Nuoro che insisteva sulla sua richiesta di carcere o domiciliari per una parte degli indagati dell’inchiesta legata al crack dei Nivola di Orani con accuse che vanno dalla bancarotta fraudolenta alla corruzione in atti giudiziari e alle false attestazioni.

La battaglia in aula di qualche giorno fa, dunque, ha visto ieri vincere la difesa, che almeno in questa tornata registra un punto a suo favore.

I giudici sassaresi, dunque, hanno deciso: nessun inasprimento, come invece chiedeva la Procura, delle misure disposte dal gip di Nuoro Mauro Pusceddu.

Il Riesame conferma, in sostanza, la decisione del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Nuoro.

Gli indagati restano, insomma, tutti a piede libero, anche se in gran parte restano colpiti da misure interdittive dall’esercizio della loro professione.

I giudici dicono no, dunque, alla custodia cautelare in carcere per la custodia cautelare in carcere per Angelo Nivola, Armando Bellodi, Franco Cancellu e Gianfranco Mereu. E dicono no anche agli arresti domiciliari per gli altri professionisti indagati: l'avvocato nuorese Giuseppe Farci, la commercialista Emanuela Are, i tre commercialisti oristanesi Alberto Annis, Maria Gabriella Demontis, Paola Perseu, e Fabio Baldinu di Capoterra. Ma la battaglia, tra accusa e difesa, resta comunque ancora tutta da giocare.

Da un lato, il pubblico ministero Andrea Schirra, che ha coordinato la corposa inchiesta seguita dalla Guardia di Finanza nuorese, dall’altro gli avvocati Fabio Varone, Francesco Lai, Gianluigi Mastio, Pasquale Ramazzotti, Tore Marteddu, Agostinangelo Marras, Maria Chiara Chelo, Marcello Sequi.

Resta adesso da capire quali sono stati i motivi che hanno spinto i giudici del Riesame a respingere il ricorso del pm: si conosceranno solo nei prossimi giorni quando verranno depositate le motivazioni che stanno alla base della decisione. I giudici potrebbero avere respinto il ricorso perché, come chiedevano alcuni difensori, il pubblico ministero ha esposto in modo troppo generico i motivi del suo ricorso, oppure perché non sussistono in alcun modo le esigenze cautelari.

O ancora perché, come sostiene ancora la difesa, è insussistente il reato di corruzione in atti giudiziari perché il professionista che aveva attestato il concordato preventivo non era un pubblico ufficiale, e dunque il reato non c’è.

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